Secondo le dichiarazioni del direttore del progetto della Fujian Free Trade Zone, Xiong Yanliang, ci sarà ancora da attendere per la sua apertura che, inizialmente prevista per il 1 Marzo 2015, è stata posticipata a data da definire. La nuova FTZ non sarà una semplice replica della Shanghai FTZ, ma porterà avanti nuovi obiettivi nella più generale politica di apertura e riforme, sfruttando anche gli specifici vantaggi economici del contesto.
La provincia del Fujian infatti vanta una posizione geografica particolarmente strategica, se si prende in considerazione la vicinanza con Taiwan. Di fatto, tra le due aree sono presenti storicamente forti legami di tipo culturale, politico e commerciale.Proprio grazie ai legami linguistici, culturali e storici, nonchè grazie alla vicinanza geografica, il Fujian rappresenta una delle prime province cinesi dove si diressero gli investimenti taiwanesi, quando la città di Xiamen venne trasformata in una Zona Economica Speciale nel 1980.
A partire dal 2009, quando venne approvata la creazione della Economic Zone on the West Coast of the Taiwan Strait (EZWCTS), si sono poste le basi per una vera e propria piattaforma di cooperazione economica tra le due aree sullo Stretto di Taiwan, dando vita ad una forte interdipendenza economica. La Economic Zone ha inoltre permesso la nascita di numerose industrie, prevalentemente legate ai campi dell’elettronica, della petrolchimica e della meccanica. Contemporaneamente, la provincia del Fujian ha avviato un processo di riforma interno al fine di porre le basi per uno sviluppo economico e per un sistema di infrastrutture che fosse in grado di sostenere gli investimenti provenienti da Taiwan. Infatti, il governo provinciale ha avviato la costruzione di un sistema di trasporto moderno, sviluppando e potenziando ferrovie, autostrade e porti, i quali dovrebbero essere in grado di gestire 500 milioni di tonnellate di merci entro la fine del 2015.
In particolare, la speranza per Taiwan è che questa nuova area di libero scambio nel Fujian, con i vantaggi fiscali ad essa conseguenti, possa portare alla creazione di distretti industriali lungo lo Stretto, ma soprattutto rafforzare ulteriormente la cooperazione non solo sul fronte economico e finanziario, ma anche energetico ed istituzionale. Inoltre, dal momento che tra il Fujian e Taiwan non è stato ancora concluso un accordo di libero scambio, la FTZ rappresenterebbe un’opportunità importante per superare tale impasse istituzionale.
Elisa Fois, studente Università Cattolica