Il Nord Est cinese è da sempre un’area di intensi scambi con i vicini regionali. E’ da quest’area che è partita la campagna di conquista dei Mancesi che ha portato alla nascita dell’ultima dinastia cinese Qing, ed è qui che i Giapponesi hanno instaurato uno stato fantoccio prima dello scoppio della seconda guerra sino-giapponese (1937-1945).
Ci sono dunque molti progetti che mettono il Dongbei al centro di piani di integrazione fra la Cina, le due Coree, il Giappone, la Russia e la Mongolia. Il principale di questi è costituito dalla Greater Tumen Initiative (GTI), ovvero da un meccanismo di cooperazione fra governi supportato dall’UNDP. Noto in precedenza come Tumen River Area Development Programme, il meccanismo del GTI prese avvio nel 1991 come programma di cooperazione regionale dell’UNDP e nel 1995 venne firmato un accordo da parte di Cina, Russia, Mongolia e Corea del Sud. Il piano ruota attorno al fiume Tumen - che assieme al fiume Yalu delimita il confine fra Cina e Corea del Nord - ed è focalizzato su trasporti, commercio e investimenti, turismo e energia. L’obiettivo dichiarato del GTI è la creazione di un polo di sviluppo nell’Asia nordorientale che sia fortemente attrattivo per gli investitori locali e internazionali.
Turismo e trasporti sono stati oggetto di piani dettagliati che prevedono la costruzione di corridoi che favoriscano da un lato l’interscambio commerciale, dall’altro la mobilità turistica puntando sui percorsi culturali e paesaggistici che permettano di valorizzare la cultura di una grande area che va dalle steppe mongole e siberiane ai porti coreani. Sempre in tema di porti, è importante richiamare il piano di sviluppo attualmente in opera nella località di Zarubino, all’estremità sudorientale della Russia, lungo una stretta striscia costiera che confina con la Corea del Nord e che separa la provincia cinese del Jilin dal Mare del Giappone per soli 10 km. Lo sviluppo del porto di Zarubino prevede un incremento del traffico marittimo fra le province interne e i paesi della regione.
Il Nord Est cinese è quindi attraversato da molteplici propositi di crescita dell’integrazione regionale, un obiettivo perseguito con maggior forza a seguito del costante miglioramento dei rapporti fra Cina e Russia dopo la crisi ucraina. Si tratta di una integrazione ancora tutta da realizzare e che potrebbe crescere rapidamente anche grazie all’accordo di libero scambio siglato di recente fra Cina e Corea del Sud, un paese geograficamente molto vicino al Liaoning al Dongbei.
Filippo Fasulo, ISPI Research Assistant