Guangzhou si sta preparando ad aprire una Free Trade Zone sulla scia dell’esperienza della Shanghai FTZ inaugurata nel settembre 2013. L’obiettivo delle autorità del Guangdong è di accrescere l’integrazione economica di Guangzhou con Hong Kong, Macao e le rispettive Zone Economiche speciali confinanti, ovvero Zhuhai e Shenzhen.
Nonostante l’esperienza della Shanghai Ftz non abbia ancora portato a risultati giudicati singificativi dalle autorità e dagli investitori, il modello proposto ha attirato l’attenzione di numerosi dirigenti politici locali e sono quasi 30 gli enti locali di tutta la Cina che hanno fatto domanda per poter avviare progetti analoghi. Dopo una iniziale fase di stallo, sembrerebbe che il Governo Centrale si avvii ad approvare la realizzazione di Free Trade Zone caratterizzate da forte integrazione regionale. Oltre a Guangzhou vi è dunque un piano per creare una FTZ che comprenda le municipalità di Pechino e di Tianjin.
Le intenzioni del Governo provinciale del Guangdong sono di creare una FTZ con maggiore efficacia rispetto a quella di Shanghai. L’attenzione dovrebbe essere rivolta anche in questo caso ad aspetti finanziari e commerciali, ma l’orizzonte vorrebbe essere più vasto. Innanzitutto si vorrebbe istituire una negative list (con questo termine ci si riferisce ad un modello amministrativo che permette di investire in tutti i settori non compresi nella negative list; è alternativo al sistema del catalogue che definisce quali sono i settori aperti agli investimenti ed è una delle innovazioni presentate nella Shanghai FTZ) comune a Hong Kong, Macao e parte del Guangdong, inoltre il business della FTZ dovrebbe concentrarsi sull’utilizzo transfrontaliero del Rmb fra le tre aree. In aggiunta la Guangdong FTZ vorrebbe sviluppare anche nuovi meccanismi di commercio internazionale e sviluppare servizi finanziari innovativi anche migliorando gli accordi economici in essere con Hong Kong e definiti dal Closer Free Economic Arrangement (CEPA). In parallelo, il governo locale sta spingendo per un maggiore ruolo del settore finanziario del Guangdong con l’obiettivo di accrescerne il peso dal 6,1% al 9% del Pil locale entro il 2020.
La FTZ del Guangdong sarebbe una grossa opportunità per tutta la regione, ma la sua approvazione definitiva è ancora dipendente dalle scelte politiche del Governo Centrale. In ogni caso, l’intenzione delle autorità provinciali è chiaramente rivolta ad accrescere l’integrazione economica del Guangdong sui piani intra-provinciale, inter-provinciale e internazionale come dimostrano i casi dei progetti riferiti al Pearl River Delta, alla Xi River Pearl River Economic Belt e della Via della Seta Marittima.
Filippo Fasulo, ISPI Research Assistant