Come riporta il quotidiano governativo China daily, nel primo trimestre del 2015 la crescita delle province cinesi segnala un ulteriore rallentamento, dopo che il dato nazionale aveva segnato una crescita del 7%, inferiore di tre decimi rispetto ai valori dell’ultimo trimestre del 2014.
Il peggiore risultato si è verificato nella provincia nord-orientale del Liaoning - in linea con le altre province dell’area, Jilin e Heilongjiang - che nei primi tre mesi del 2015 è cresciuta solo del 1,9% contro il 3,9% del periodo precedente. Il Liaoning si trova ora in una fase di profonda transizione da un’economia di tipo tradizionale, fondata sulle grandi imprese di stato, ad una più innovativa con maggiore spazio concesso all’attività privata (VEDI IL FOCUS SUL LIAONING).
Lo Zhejiang invece si conferma il mercato più dinamico del paese, grazie ad una crescita dell’8,2%, in aumento rispetto al 7,6% dell’ultimo trimestre del 2014. Questa provincia rappresenta uno dei principali poli di innovazione nazionale, grazie alla leadership nel settore digitale e alla sua posizione di avanguardia in settori come la robotica. Lo Zhejiang, con il suo modello di sviluppo basato sull’impresa privata, è senza dubbio un possibile faro della trasformazione economica avviata dal governo cinese in occasione del riconoscimento dell’avvio di una nuova fase economica nazionale. Il “New Normal” è contraddistinto dalla ricerca di una crescita di maggiore qualità non finalizzata ad ottenere soltanto alti valori di crescita del Pil. (VEDI IL FOCUS SULLO ZHEJIANG).
Osservando i dati di crescita, la municipalità di Chongqing si conferma come il mercato in maggiore espansione, grazie a un valore del 10,7% (VEDI IL FOCUS SU CHONGQING), mentre in termini assoluti il Guandong resta la provinca con il Pil maggiore fra le province cinesi (VEDI IL FOCUS SUL GUANGDONG).
Filippo Fasulo, ISPI Research Assistant