Pur con qualche incertezza e nonostante una generale percezione di declino, gli Stati Uniti negli anni di Obama hanno mantenuto la propria influenza globale. In termini complessivi, sia economici che politici ma soprattutto militari, Washington detiene ancora oggi il primato di maggior potenza all’interno del sistema internazionale. Dal punto di vista geopolitico e strategico, per citare un esempio, la dislocazione delle basi delle forze armate statunitensi spazia dall’Asia all’Europa, passando per Africa e Medio Oriente. Teatri, questi, tutt’ora rilevanti per l’interesse nazionale americano. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, l’amministrazione Obama ha assunto l’iniziativa di ridefinire il sistema del libero commercio promuovendo una sua regionalizzazione attraverso la Trans-Pacific Partnership con l’Asia – accordo già siglato in attesa di ratifica – e i negoziati per la Transatlantic Trade and Investment Partnership con l’Unione Europea. A una maggiore iniziativa diplomatica nella dimensione economica della politica internazionale è corrisposta, a livello interno, l’uscita dalla delicata fase della ‘grande crisi’ post-2008 e il rapido ritorno alla crescita del PIL. Una ripresa, questa, che si giova anche della rivoluzione energetica ormai pienamente affermatasi entro i confini statunitensi, dove lo shale gas e il tight oil hanno aumentato notevolmente la produzione di idrocarburi; fatto che ha reso gli Usa esportatori netti di energia.
Source: Atlante Geopolitico Treccani 2015