Emergenza Nepal: la risposta della cooperazione internazionale | ISPI
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Sono almeno 4500 ormai i morti accertati in seguito al sisma che ha colpito il Nepal pochi giorni fa, ma la conta purtroppo non sembra destinata a fermarsi. Alcuni villaggi sono stati completamente rasi al suolo, di altri è rimasto in piedi appena un terzo degli edifici: le scosse non hanno risparmiato nemmeno gli edifici più moderni. Le ong di tutto il mondo si sono mosse subito per portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Al momento le difficoltà più aspre sono rappresentate dall’approvvigionamento di acqua ed energia elettrica.

Agire (Agenzia Italiana di Risposta Emergenza) è in prima linea, per quanto riguarda l’Italia, attraverso quattro delle Ong appartenenti al network (Actionaid, Cesvi, Oxfam e Sos Villaggi dei Bambini), già operative nei territori colpiti. Anche WeWorld e Aibi-Amici dei Bambini, che da anni portano avanti progetti di cooperazione nel paese, stanno iniziando a gestire le fasi post-emergenza con personale locale e espatriato.

Caritas Italia ha già messo a disposizione un primo contributo di 100.00 euro e, grazie alla sua rete di operatori in Nepal, è costantemente in contatto con le Caritas dei territori colpiti dal terremoto.

Due cargo dell’Unicef, contenenti più di 120 tonnellate complessive di cibo, attrezzature e medicinali, sono salpati nelle scorse per portare nelle zone terremotate i beni di prima necessità mentre Médecins sans frontierès ha già inviato otto equipe di soccorso per organizzare cliniche mobili e portare materiali chirurgici. Save the Children ha lanciato un massiccio intervento di soccorso attraverso un team di operatori specializzati in emergenza e voli carichi di aiuti stanno giungendo da tutto il mondo, inclusi Filippine e Dubai da cui sono in arrivo teloni che possono essere utilizzati come riparo d’emergenza, kit igienici e kit per l’acqua potabile. Anche il World Food Programme ha inviato alcune squadre di personale specializzato per rispondere alle esigenze sul piano della logistica, delle telecomunicazioni e dei bisogni alimentari.

 

Quelle elencate in questo post sono solo alcune delle organizzazioni che si sono attivate per portare soccorso e gestire l’emergenza in Nepal. Sono state scelte per dare un’idea della varietà e complessità delle attività svolte in situazioni come questa e per far intuire quanto sia necessario un alto livello di professionalità e conoscenza tecnica per operare in questi contesti.

Sempre più, infatti, il mondo della cooperazione necessità di figure professionali altamente specializzate e per questo è necessario una formazione continua e di qualità. Per questo la ISPI School organizza durante tutto l’anno un ricco calendario di corsi brevi tra i quali: Project Cycle Management, Emergenze umanitarie, Nazioni Unite e sviluppo, Humanitarian Protection e Disaster Risk Reduction. Guarda tutti i corsi della prossima Summer School. 

 

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Tags: 
cooperazione
emergenze
nepal

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