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Focus

Usa 2016: verso il secondo dibattito Clinton-Trump

07 October 2016

Domenica notte si terrà il secondo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump. I due candidati si incontreranno all’Università di St. Louis in Missouri alle 3.00 ora italiana. Clinton arriva a questo appuntamento forte di una vittoria, anche se modesta, al primo incontro e di un crescente vantaggio nei sondaggi. Trump, invece, sa che deve recuperare consenso ma non è ancora chiaro se ricorrerà a un atteggiamento più aggressivo, come minacciato all’indomani del primo faccia a faccia, o a un approccio più calmo e “presidenziale” seguendo il modello di Mike Pence, che ha battuto il democratico Tim Kaine nel dibattito tra i candidati vice-presidente.

 

Qual è la particolarità del secondo dibattito?

Il secondo dibattito si terrà in formato “townhall meeting”: i candidati saranno al centro di un anfiteatro e interagiranno sia con i moderatori che con alcune decine di persone del pubblico, che sarà costituito da elettori indecisi. Al contrario del primo dibattito, non ci saranno argomenti prestabiliti. Tradizionalmente questo format avvantaggia i politici più carismatici, come fu per Bill Clinton e Barack Obama. Nell'attuale competizione elettorale, però, nessuno dei due candidati sembra particolarmente adatto per questo genere di format: Clinton è spesso criticata per l’apparente freddezza e mancanza di empatia, Trump, invece, ricorre spesso a modi bruschi, fatica a istaurare un rapporto sereno quando messo sotto pressione, e ha minor dimestichezza con questo genere di incontri.

 

Come stanno cambiando le intenzioni di voto degli americani?

Come mostra il grafico sottostante, nei due giorni successivi al primo dibattito (26 settembre) Clinton ha aumentato il proprio distacco, trasformando la migliore performance nel faccia-a-faccia televisivo in consenso. Il dibattito tra i due vice presidenti (4 ottobre) non ha, invece, portato a un cambiamento significativo nelle intenzioni di voto, come da tradizione. 

Attualmente stiamo assistendo ad una fase di perdita di consenso da parte del candidato Repubblicano. Le ragioni sono molteplici e comprendono tanto le rivelazioni del New York Times riguardo a possibili evasioni fiscali del tycoon quanto lo “scandalo Machado”, con le dichiarazioni offensive rivolte all’aspetto fisico di una ex miss Universo di origine venezuelana. Inoltre, 30 ex deputati e senatori repubblicani hanno firmato una lettera aperta nella quale invitano gli elettori a non votare per Trump. Nel frattempo, Clinton ha incassato l'endorsement del prestigioso magazine The Atlantic, un fatto particolarmente significativo se si pensa che è solo la terza volta in 159 anni che la rivista si schiera per uno dei due candidati.

 

 

Non solo la Casa Bianca: l'8 novembre si rinnova anche il Congresso

L’8 novembre i cittadini americani saranno chiamati non solo ad eleggere il nuovo presidente ma anche buona parte dei loro rappresentanti nei due rami del Congresso, dal 2015 controllati dai Repubblicani. In palio ci sono tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato. Indipendentemente dall'andamento della campagna elettorale per il presidente, si prevede che la Camera resti in mano al partito Repubblicano. Per ribaltare la situazione i Democratici dovrebbero guadagnare 30 seggi; gli stessi strateghi democratici però prevedono più realisticamente un aumento netto tra i 12 e i 16 seggi. La competizione è invece più aperta per il Senato, dove è possibile che i Democratici tornino ad avere la maggioranza. 

 

“Gli Stati Uniti alle urne”: quattro incontri sui temi della campagna elettorale

Il 5 ottobre ha preso il via il ciclo di incontri “Gli Stati Uniti alle urne” organizzato dall’ISPI in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, il Consolato Generale degli Usa a Milano e le associazioni studentesche delle università milanesi. Il primo incontro (sotto il video) si è concentrato sulle sfide e le proposte dei due candidati in campo economico. Il secondo appuntamento si terrà lunedì 10 ottobre alle ore 18.00 e sarà dedicato alla politica estera americana. In tale occasione verrà presentato il volume "Il mondo di Obama" curato da Paolo Magri, direttore ISPI, e pubblicato da Mondadori.

 

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