La settimana appena trascorsa ha visto proseguire il dibattito – ormai in corso da alcuni mesi a livello internazionale - sulla riforma dei sistemi fiscali. Serve una tassazione più moderna ed efficiente (soprattutto per quanto riguarda le imprese) per contrastare fenomeni di lungo corso come evasione ed elusione, e per combattere le disuguaglianze che sono aumentate in seguito alla crisi prodotta dalla pandemia. Ecco perchè la Commissione Europea ha lanciato in questi giorni la sua agenda di riforma fiscale, denominata “BEFIT” (Business in Europe: Framework for Income Taxation), che si inserisce nel quadro delle discussioni multilaterali a livello di G20 e OCSE. A questo Bruxelles affiancherà una politica industriale caratterizzata da una visione più strategica, basata sull’innovazione e una crescente autonomia internazionale, come si evince dalla revisione che è stata pubblicata recentemente. Ma questa settimana ha visto svolgersi altri important appuntamenti a livello multilaterale. Innanzitutto il Global Health Summit, conferenza sulla salute convocata dal Presidente Draghi nel contesto del G20 italiano. E poi l’Africa Financing Summit, conferenza internazionale che si è svolta a Parigi su iniziativa di Macron per veicolare vaccini (riguardo ai quali la questione dei brevetti non è semplice da risolvere) e risorse finanziare ad un continente che rischia di essere lasciato nuovamente indietro. Gli sforzi per favorire una ripresa più equa e duratura non hanno riguardato solo l’UE, ma anche l’Africa: si è infatti svolto a Parigi – su iniziativa del Presidente Macron –. Tuttavia, se l’Africa spera di svilupparsi nei prossimi anni anche grazie alla sua popolazione sempre più giovane e numerosa, lo stesso non si può dire dell’Europa e soprattutto dell’Italia, che sta andando incontro a un calo demografico preoccupante. Si parla di questo nell’ISPI Global Watch dedicato alla Geoeconomia del coronavirus di questa settimana. Con un doppio focus sull’importanza sempre più cruciale delle risorse naturali: da un lato, i giacimenti di terre rare verso i quali la Cina sta mettendo in atto un’aggressiva strategia di investimenti globali; dall’altro, la crisi idrica che sta colpendo il Mezzogiorno italiano e che il PNRR cercherà di risolvere. E con uno sguardo alla complicata relazione diplomatica tra Australia e Cina: Canberra dipende in maniera cruciale dagli scambi commerciali con Pechino, ma i rapporti tesi rischiano di mettere in difficoltà l’economia australiana.