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La ministeriale Esteri

Blinken in Italia, il G20 scalda i motori

29 June 2021

Il Segretario di Stato Usa Blinken a Roma. Poi Bari e Matera per la prima ministeriale G20 a presidenza italiana, con Russia e Cina che partecipano all’evento in videoconferenza.

 

“Sono felice di essere in Italia per sottolineare l'importanza dell'unità transatlantica e del forte rapporto USA-Italia”. È affidato a un tweet il primo messaggio del Segretario di Stato americano Anthony Blinken al suo arrivo in Italia. Blinken, dopo aver incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha incontrato a Roma il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, nel primo faccia a faccia tra il nuovo governo post-Netanyahu e l’amministrazione Usa. Oggi invece ha partecipato a un vertice della coalizione globale per sconfiggere l'Isis e domani è atteso alla riunione dei ministri degli Esteri del G20 in programma a Matera. Oggi è stata anche la volta della visita in Vaticano, dove Blinken è stato ricevuto da Papa Francesco. In giornata il segretario ha fatto anche tappa al Quirinale per l'incontro con il presidente Sergio Mattarella, e a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Inizia una tre giorni che renderà il nostro paese crocevia di importanti decisioni a livello globale”, ha osservato Di Maio. Domani si sposterà a Matera per la riunione dei ministri degli Esteri del G20, in un formato allargato che riflette i temi in agenda: dall’impegno a favore del multilateralismo alla lotta alla pandemia di Covid, fino alla crisi climatica. Un appuntamento cruciale per rafforzare la collaborazione multilaterale nel contenimento della pandemia e del riscaldamento globale.

 

Rilanciare la lotta anti-daesh?

Dopo oltre due anni dall'ultima riunione in formato completo, la Ministeriale allestita dalla Coalizione anti-Daesh ha riaffermato l'impegno “per la stabilizzazione delle aree liberate in Siria ed Iraq”.  L'Isis “non deve essere in grado di riprendere slancio”, ha spiegato Blinken in un’intervista al Journal du dimanche, in vista dell'appuntamento. Per questo, anche se la Coalizione ha ottenuto “una vittoria” con la fine del califfato geografico dell'Isis in Iraq e Siria, “non dobbiamo abbassare la guardia”. Finora, grazie all’impegno della coalizione, oltre 8 milioni e 110mila chilometri quadrati sono stati liberati dal giogo del califfato. Si ritiene inoltre che dagli originari 40mila elementi, l’Isis possa contare oggi su un numero di effettivi pari a circa 10mila uomini. Nel saluto introduttivo, Blinken ha manifestato “forte sostegno” alla proposta italiana di creare un gruppo di lavoro sull’Africa che non affronti la minaccia jihadista solo dal punto di vista militare ma si occupi anche dei fattori sociali che portano parte della popolazione a sostenere i terroristi. Su impulso italiano infatti, ampio spazio è stato dedicato al contrasto della minaccia posta da organizzazioni affiliate a Daesh in altre aree, in particolar modo nel Sahel e in diverse regioni del continente africano: “Un fenomeno – osserva la Farnesina – cresciuto in dimensioni e pericolosità negli ultimi anni e che pone gravi rischi anche per la sicurezza della regione mediterranea”. 

 

 

Verso il G20 Esteri?

Questa sera a Bari sarà la volta del primo evento del G20 Esteri che proseguirà poi domani a Matera. In agenda nella prima sessione sfide globali come salute, sviluppo sostenibile, lotta ai cambiamenti climatici, commercio internazionale, mentre una seconda sessione sarà dedicata alle relazioni con l’Africa, alla presenza di ministri del continente. A Matera sono attesi 500 partecipanti e 73 delegazioni, in quella che per la città lucana costituisce la prima prova generale post-pandemia. Nonostante l’allentamento delle restrizioni, alcuni dei protagonisti parteciperanno comunque a distanza: è il caso del ministro degli Esteri cinese Wang Yi e di quelli dell’Australia e del Brasile che si collegheranno ai lavori in videoconferenza. Non ancora confermata invece la presenza del russo Sergej Lavrov, che potrebbe inviare il suo vice. Oggi Russia e Cina hanno esteso il Trattato di buon vicinato, amicizia e cooperazione e si pongono come un esempio di "un nuovo tipo di relazioni internazionali" in un momento di “cambiamenti turbolenti” nello scenario globale. Con questo messaggio, lanciato dal presidente cinese Xi Jinping a poche ore dall’apertura dei lavori di Matera, Mosca e Pechino sanciscono un nuovo capitolo dei loro legami.


 

Gli Usa guardano all’Italia?

L’Italia ha la possibilità di ritagliarsi un ruolo di primo piano nelle sfide che interessano il quadrante del Mediterraneo allargato. Dalla Libia a Cipro, gli Stati Uniti hanno necessità di riequilibrare le forze in campo: ormai nessuno si illude di poter ‘cacciare’ Russia e Turchia da scenari complessi come quello libico, ma ci sono tutti i presupposti perché l’Italia possa farsi protagonista, insieme ai partner europei, di una forte iniziative politico-diplomatiche. Perché il nostro paese, grazie ad Eni, ha un’indiscussa leva diplomatica nella regione e una posizione di rilievo nella politica energetica del Mediterraneo. Da considerare inoltre lo scenario europeo: con una Germania alle prese con le prospettive del dopo-Merkel, una Francia già in campagna elettorale e il Regno Unito che causa Brexit è fuori dai dossier comunitari, ecco che l'Italia assume un ruolo di interlocuzione a cui da Washington guardano con crescente interesse. “Anche se vanno evitate autorappresentazioni irrealistiche e velleitarie sul ruolo dell’Italia o sulle possibilità d’iniziativa autonoma della sua politica estera, va riconosciuta l’importanza di Roma per gli Stati Uniti” dice Mario del Pero a ISPI. Da almeno un decennio, aggiunge “l’Italia è per gli Usa un partner cruciale negli equilibri transatlantici e nei riflessi delle dinamiche intraeuropee, capace di bilanciare l’attivismo spesso solipsistico della Francia o l’egemonia tedesca, in particolare rispetto alle politiche monetarie e alle scelte economiche. Nel suo piccolo, anche questo viaggio di Blinken sembra confermarlo”.

 

 

Il commento

Di Antonio Villafranca, ISPI Director of Studies

“La Ministeriale Esteri del G20 è un’occasione importante per capire quali margini esistono per una maggiore collaborazione tra i paesi membri. Su alcuni temi i risultati saranno tutt'altro che esaltanti, come nel caso del commercio (stante lo sconto tra Pechino e Washington). Su altri si potrebbe capitalizzare su quanto già fatto: è il caso dei vaccini per i quali si potrebbe costruire a partire dall'impegno del G7 di donare un miliardo di vaccini e dall'approccio 'One Health' del recente summit di Roma. Anche sui temi dello sviluppo sarebbe auspicabile un'estensione degli impegni del G7 (spesso però disattesi), con un occhio di riguardo all'Africa e alla sicurezza alimentare. Sull'ambiente sarà importante preparare la strada verso la COP26, con l'Italia ancora fortemente impegnata in quanto co-chair insieme al Regno Unito.

Insomma, difficile attendersi da Matera risultati concreti. Ma ribadire l'impegno multilaterale e capire su quali temi gli stati potrebbero convergere (in un clima di crescenti tensioni internazionali) sarebbero già risultati da non sottovalutare”.

 

* * *

A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications) 

 
Verso il G20

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