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Intelligenza Artificiale

Italia in rampa di lancio

Enzo Maria Le Fevre Cervini
26 November 2021

Un viaggio iniziato all'inizio del 2017 con un talentuoso gruppo di esperti dell'Agenzia per l'Italia Digitale e una task force di 30 specialisti che ha dato vita al primo libro bianco mondiale sull'uso dell'Intelligenza Artificiale (IA) nel settore pubblico , pubblicato nel marzo 2018 dal governo italiano, è giunto questa settimana al suo porto finale. Un viaggio, che sembra un'Odissea, per le tante fatiche che ha affrontato negli anni, con un'altra task force di importanti professionisti ospitata dal Ministero dello Sviluppo Economico, e numerose versioni finali della strategia nazionale sull'IA, dovute a cambi di governi e priorità.

Ma, come dice Constantin Kavafis in una delle sue poesie più note "Quando ti metterai in viaggio per Itaca, devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze", il lancio del Programma Strategico sull'Intelligenza Artificiale 2022-2024 rivela le tante ricerche e tappe che l'Italia ha affrontato negli ultimi quattro anni. Queste hanno infatti arricchito la strategia, dandole maturità e una visione più chiara di ciò che è effettivamente necessario per dare impulso all'adozione di una tecnologia che rappresenta oggi un elemento cardine nella trasformazione digitale delle nostre società e delle nostre economie.

 

I principi guida della Strategia Italiana

La strategia è il risultato di un'armoniosa collaborazione tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministro dell'Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale, collaborazione che si ritrova in tutto il documento e nelle aree di intervento e nelle iniziative politiche proposte.

I cinque principi guida del Programma Strategico Nazionale indicano come l'Italia percepisca la creazione di un ecosistema nazionale dedicato all'IA. Innanzitutto, l'IA dell'Italia è un'IA europea, ispirandosi all'ultima versione del Piano Coordinato dell'UE sull'IA. Il governo, perciò, aderisce pienamente allo sforzo congiunto per migliorare e adottare il set di regole armonizzate per l'IA proposto dall'European AI ACT, ora in fase di revisione del Parlamento europeo. L'Italia mira a diventare un hub di innovazione globale di un'IA incentrata sull'uomo, affidabile e sostenibile. Nel settore pubblico l'Italia aspira a governare con l'aiuto dell'IA e a governare l'IA, mitigando i suoi potenziali rischi, soprattutto per salvaguardare i diritti umani e garantire il suo impiego etico.

Il documento riconosce il vasto potenziale dell'IA ancora non pienamente sfruttato nell'ecosistema italiano e alcune indicazioni specifiche su come assorbire i fondi necessari per potenziare i miglioramenti nelle tre principali aree di intervento: acquisizione di talenti, ricerca avanzata, adozione e applicazione. Esso indica 24 iniziative di policy per mantenere la competitività tecnologica e segnare un sostanziale sviluppo dell'ecosistema. Sono stati individuati 11 settori prioritari in cui l'Italia potrebbe davvero cambiare rapidamente grazie all'IA: industria e manifattura, sistema educativo, agroalimentare, cultura e turismo, salute e benessere, ambiente, infrastrutture e reti, banche, finanza e assicurazioni, pubblica amministrazione, smart cities, aree e comunità, sicurezza nazionale e tecnologie dell'informazione.

 

Per rispondere a queste sfide, sono state identificate fonti di investimento europee e nazionali per sostenere gli obiettivi. La strategia, infatti, si affida molto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) redatto dall'Italia, che fa parte del programma Next Generation EU (NGEU), in particolare della European Recovery and Resilience Facility. Si tratta di un piano per mitigare l'impatto economico e sociale della pandemia da coronavirus e rendere le economie e le società europee più sostenibili, resilienti e meglio preparate alle sfide e alle opportunità della transizione verde e digitale, di cui l'Italia è il maggior beneficiario, con 191,5 miliardi di euro. 

 

Il possibile impatto per l’economia e l’industria

Nell'ambito delle iniziative dedicate ai talenti e alle competenze, sono previsti interventi per aumentare il numero di dottorati e attrarre in Italia i migliori ricercatori, sia nel campo della ricerca di base che in quella applicata. Allo stesso tempo, il programma prevede politiche per promuovere corsi e carriere nelle materie STEM e per rafforzare le competenze digitali e di AI. Un obiettivo importante per elevare anche gli scarsi risultati sulla conoscenza digitale e sul capitale umano, come si evince dall'ultima edizione del Digital Economy and Society Index (DESI) recentemente pubblicato dalla Commissione Europea.

Il programma strategico comprende anche le politiche necessarie a rafforzare l'ecosistema della ricerca italiana in ambito AI, promuovendo le collaborazioni tra il mondo accademico e della ricerca, l'industria, gli enti pubblici e la società. Tra le altre cose, si punta a creare nuove cattedre di ricerca sull'IA, a promuovere progetti per favorire il rientro in Italia di professionisti del settore, a finanziare piattaforme di condivisione di dati e software a livello nazionale.

Le misure a favore delle imprese, così come concepite dalla strategia, sono volte a sostenere la transizione verso il panorama dell'Industria 4.0, favorendo la generazione e la crescita di imprese innovative sull'IA, supportandole nella sperimentazione e nella certificazione dei prodotti IA. Gli interventi per la Pubblica Amministrazione (PA) sono finalizzati alla creazione di infrastrutture dati per sfruttare in sicurezza le potenzialità dei big data che genera la PA, alla semplificazione e personalizzazione dell'offerta di servizi pubblici e all'innovazione delle amministrazioni, attraverso il rafforzamento dell'ecosistema GovTech in Italia. Quest'ultima misura, ad esempio, prevede l'introduzione di bandi periodici per individuare e sostenere le start up che offrono soluzioni basate sull'IA in grado di risolvere problemi critici del settore pubblico.

Per garantire una governance efficace, monitorare lo stato di attuazione della strategia e coordinare tutte le iniziative governative in materia, è stato inoltre creato il gruppo di lavoro permanente IA all'interno del Comitato interministeriale per la transizione digitale.

 

Il quadro europeo

Come ricordato dallo studio "Europe's Digital Decade and Autonomy" recentemente pubblicato dal Parlamento europeo, questo è un momento critico per la politica digitale europea. La strategia europea sull'IA mira a mettere le persone al centro dello sviluppo dell'IA, quella che è stata chiamata "IA umano-centrica". Si tratta di un approccio su tre fronti per sostenere la capacità tecnologica e industriale dell'UE e l'adozione dell'IA in tutta l'economia, preparare i cambiamenti socio-economici e garantire un adeguato quadro etico e giuridico. La sfida è ora sui 27 governi per rendere questa strategia una realtà per la società e l'economia europea, e sull'UE per adottare un quadro normativo che forgerà una nuova visione sull'IA a livello mondiale.  Al tempo stesso sarà fondamentale il nuovo standard sull'etica dell'intelligenza artificiale adottata dagli Stati membri dell'UNESCO.

La raccomandazione UE mira a realizzare i vantaggi che l'IA porta alla società e a ridurre i rischi che comporta. Assicura che le trasformazioni digitali promuovano i diritti umani e contribuiscano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, affrontando le questioni relative alla trasparenza, alla responsabilità e alla privacy, con capitoli politici orientati all'azione su governance dei dati, istruzione, cultura, lavoro, sanità ed economia.

Come per l'Odissea, anche questo viaggio è stato piuttosto lungo ma ha reso il Paese più ricco nella conoscenza intorno all'IA e più saggio in merito alle sfide esistenti. Per l'Italia si apre perciò una nuova fase di crescita tecnologica.

Arrivare a Itaca è infatti solo una parte di un'avventura molto più lunga ed è ora il momento di vedere dove le esperienze iniziate tempo fa all'Agenzia per l'Italia Digitale e oggi con tre importanti Ministri al timone della nave porteranno l'Italia nel viaggio dell'AI.

 

Le opinioni espresse dall'autore sono strettamente personali e non riflettono necessariamente quelle della Commissione Europea.

 

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