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Il discorso

Europa, von der Leyen e lo Stato dell’Unione

14 September 2022

Ursula von der Leyen traccia un bilancio e indica sfide e priorità dell’UE nel discorso sullo Stato dell’Unione. Il primo, dice, “mentre in Europa infuria una guerra”.

 

“Putin fallirà. Sono convinta che, grazie al coraggio e alla solidarietà, l’Ucraina e l’Europa prevarranno”: l’ombra lunga della guerra permea il discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato oggi da Ursula von der Leyen. Davanti al parlamento europeo riunito a Strasburgo, la presidente della Commissione europea ha tracciato un bilancio dell’anno passato e presentato le prospettive per quello in corso. Vestita coi colori della bandiera ucraina, von der Leyen si è rivolta anche a Olena Zelenska, moglie di Volodymyr Zelensky, ospite d’onore del parlamento e seduta in prima fila ad ascoltarla. “Abbiamo visto la first lady guidare una folla silenziosa di madri e padri con il cuore spezzato, e appendere campanelli agli alberi, uno per ogni bambino caduto. E ora le campane suoneranno per sempre nel vento, e per sempre le vittime innocenti di questa guerra vivranno nella nostra memoria. E lei è qui con noi oggi. Cara Olena, ci è voluto un coraggio immenso per resistere alla crudeltà di Putin”, ha detto von der Leyen rivolgendosi a Zelenska. La sua presenza è un segnale: ricorda che il confronto con Mosca orienta ogni parte del processo decisionale a Bruxelles. “Questa è una guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori. È una guerra che colpisce il nostro futuro, dove si scontrano democrazia contro autocrazia. Con il coraggio necessario Putin fallirà e Ucraina ed Europa vinceranno. Il coraggio ha un nome, è Ucraina” ha aggiunto la presidente annunciando un’imminente visita a Kiev per incontrare il presidente Zelensky e discutere dell’ingresso dell’Ucraina nel mercato unico europeo.

 

 

Sanzioni, here to stay?

“Voglio essere molto chiara, le sanzioni sono qui per restare. Questo è il momento per noi di mostrare determinazione, non pacificazione”: dalla guerra alle questioni economiche il passo è breve e, come previsto, queste ultime hanno costituito una parte importante del discorso di von der Leyen. Riguardo al gas, la presidente ha affermato che “bisogna continuare a lavorare per abbassare i prezzi” ma per il momento  – in mancanza di un accordo a 27 – un price cap non sembra in vista. “Dobbiamo garantire la nostra sicurezza di approvvigionamento e, allo stesso tempo, assicurare la nostra competitività globale – ha detto – e per questo continueremo a diversificare i nostri fornitori. Abbiamo concordato lo stoccaggio congiunto. Ora siamo all'84%: stiamo superando il nostro obiettivo. Ma purtroppo non basterà”. L’anno scorso il gas russo, ha ricordato von der Leyen, “rappresentava il 40% delle nostre importazioni di gas. Oggi è sceso al 9%”. Inoltre, secondo la presidente dell’esecutivo europeo, “l’attuale modello del mercato elettrico, basato sull'ordine di merito, non rende più giustizia ai consumatori. Dovrebbero raccogliere i frutti delle energie rinnovabili a basso costo. Quindi, dobbiamo scorporare l'influenza dominante del gas sul prezzo dell'elettricità. Per questo faremo una riforma profonda e globale del mercato elettrico” spiega.

 

Inflazione, sfida numero uno?

Von der Leyen ha poi illustrato i piani Ue per affrontare le conseguenze della crisi energetica: “Milioni di europei hanno bisogno di sostegno. Gli stati membri dell’Ue hanno già investito miliardi di euro per assistere le famiglie vulnerabili. Ma sappiamo che non sarà sufficiente”. E sulle misure per combattere il caro prezzi propone un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo. “Queste aziende – ha spiegato la presidente – stanno realizzando ricavi che non hanno mai contabilizzato, che non si sarebbero mai nemmeno sognati. Nella nostra economia sociale di mercato, i profitti sono buoni. Ma in questi tempi è sbagliato ricevere straordinari profitti record beneficiando della guerra e sulle spalle dei consumatori. In questi tempi, i profitti devono essere condivisi e convogliati a chi ne ha più bisogno. Anche le principali compagnie petrolifere, del gas e del carbone devono pagare una giusta quota e dare un contributo in caso di crisi. “La nostra proposta raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli stati membri per attutire direttamente il colpo” ha spiegato.

 

Contare sulle cose che contano?

Von der Leyen ha infine citato il Patto di stabilità e crescita, le cui regole sono attualmente sospese fino alla fine del 2023. “In ottobre – dice – presenteremo nuove idee perché gli stati membri dovrebbero avere maggiore flessibilità sui loro percorsi di riduzione del debito” e ancora: “Credo che sia giunto il momento di sancire la solidarietà tra le generazioni nei nostri trattati. È tempo di rinnovare la promessa europea. Qualcuno potrebbe pensare che questo non è il momento giusto. Ma se vogliamo seriamente prepararci per il mondo di domani, dobbiamo essere in grado di agire sulle cose che contano di più per le persone. E poiché siamo seri su un’Unione più ampia, dobbiamo anche essere seri riguardo alle riforme. Quindi, come ha chiesto questo parlamento, credo sia giunto il momento di una convenzione europea”. E rivolgendosi ai popoli dei Balcani occidentali, dell'Ucraina, della Moldavia e della Georgia ha detto: “Siete parte della nostra famiglia, il vostro futuro è nella nostra Unione e la nostra Unione non è completa senza di voi”. Secondo von der Leyen il blocco deve essere al loro fianco ad ogni passo. Il motivo, spiega, è chiaro: “Il cammino verso democrazie forti e il cammino verso la nostra Unione sono la stessa cosa”.

 

Il commento

Di Antonio Villafranca, Direttore della ricerca ISPI

“Senso di urgenza e portata storica della guerra in Ucraina sono ben presenti nel discorso della Presidente. Unità e solidarietà sono le sue parole d'ordine anche nell'attenuare gli effetti delle sanzioni alla Russia per famiglie e imprese. In questo spirito elenca una serie di misure a breve termine (al momento senza il controverso 'price cap'). Rilancia anche a lungo termine su rinnovabili e transizione verde, ma con minor dovizia di particolari, mentre su migrazioni e sicurezza comune procede per rapidi cenni. Von der Leyen fa la sua parte ma sa bene che l'unità e la solidarietà prossime venture dipendono più dalla volontà degli stati che da lei”.

 

 

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A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications.

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