Luigi Martino (PhD) teaches Cyber Security and ICT Policies at the School of Political Science “Cesare Alfieri” at the University of Florence and he is the coordinator of the Center for Cyber Security and International Relations Studies (CCSIRS) a specialized observatory of the CSSII. He obtained the PhD at the Scuola Superiore Sant’Anna in Pisa with a research project focused on the protection of critical infrastructures from cyber attacks in Italy through a public-private partnership model.
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L'evento è stato trasmesso giovedì 2 febbraio alle ore 18.00 in diretta streaming sulla pagina Facebook, sul canale YouTube, Twitter e sito dell'ISPI.
Hanno partecipato: Anna Maria Bagaini (Hebrew University di Gerusalemme), Gianluca Pastori (ISPI; Università Cattolica di Milano), Valeria Talbot (ISPI), Ugo Tramballi (ISPI).
Il 2022 segna un anno particolarmente difficile per l’Egitto che, impegnato già da tempo in una incerta ripresa economica, stenta a contenere i riverberi del conflitto in Ucraina sul settore alimentare, energetico e finanziario.
L’Iran che entra nel 2023 è attraversato dall’intreccio di una duplice crisi sociopolitica, sintomo di lungo periodo della sostanziale mancanza di volontà e interesse della leadership di riformare un sistema politico che, come tipico dei regimi di stampo autoritario e semi-autoritario, rimane cronicamente concentrato sul fine ultimo di garantire la propria sopravvivenza.
Questa analisi intende esaminare la natura dell’antisemitismo contemporaneo in Occidente, con particolare attenzione al suo ruolo in diverse forme di estremismo violento. L’odio contro gli ebrei continua a occupare una posizione rilevante, se non centrale, nell’estremismo violento di destra e nello jihadismo, giungendo persino a ispirare l’esecuzione di gravi attacchi terroristici, tanto in Europa quanto in Nordamerica. L’ostilità contro gli ebrei tende invece ad assumere un ruolo minore nell’estremismo violento di sinistra e anarchico.
L'evento è stato trasmesso in streaming mercoledì 25 gennaio alle ore 18:00 sulla pagina Facebook, sul canale YouTube, Twitter e sito dell'ISPI.
Hanno partecipato all'evento: Tatjana Djordjevic (Giornalista, Al Jazeera Balkans), Giorgio Fruscione (Research Fellow, Desk Balcani, ISPI), Stefano Giantin (Giornalista Freelance), Vincenzo Grasso (già portavoce della missione NATO Kosovo Force).
A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, aumentano tra gli italiani i timori di una crisi economica legata alla guerra e alla crisi energetica, così come l’incertezza circa l’esito del conflitto, mentre la paura della pandemia arretra. Ma c’è anche altro che scorre, sottotraccia. Come il progressivo ma continuo allontanamento tra la Cina e l’Occidente.
Giunto ormai al suo nono anno, il sondaggio ISPI realizzato da IPSOS rivolge agli italiani alcune domande chiave sulla politica internazionale degli ultimi dodici mesi. Cosa pensano gli italiani degli eventi cruciali dell’ultimo anno e dei trend di fondo della politica internazionale? Quali sono le principali minacce per l’Italia? E come giudicano gli italiani i rapporti con i principali partner europei e internazionali?
Globalizzazione: è allarme rosso. Il messaggio arriva anche dal World Economic Forum di Davos. In effetti, dalla Grande Crisi del 2008 il commercio globale non si è mai ripreso. E, in un mondo sempre più frammentato, l’anno appena concluso è stato record per il numero di restrizioni al commercio in vigore: quasi 2.500, sei volte tante rispetto al 2009. Ma è forse troppo presto per dare per spacciata la globalizzazione. Ecco perché.