Le disuguaglianze economiche e sociali, in crescita da tempo in gran parte del mondo, si sono approfondite anche all’interno dei paesi dell’Unione Europea a seguito di due gravi crisi, la crisi economico-finanziaria globale del 2008 e la pandemia Covid19, che li hanno investiti nel corso di poco più di un decennio. L’aumento delle diseguaglianze provocherà una nuova ondata di proteste e una situazione di radicalizzazione sociale e instabilità politica? È probabile, ma senza provocare effetti traumatici e cambiamenti di regime politico.
Search results:
Nel 1945, superata la grande guerra senza aver combattuto, ed evitata l'invasione da parte dell'esercito tedesco, la Turchia si ritrovò all’indomani del D-Day piuttosto isolata. Di fronte ad una Unione Sovietica che pretendeva due province turche oltre che il controllo congiunto degli stretti, e costretta a resistere da sola alla minaccia sovietica per quasi un anno e mezzo, in quel momento - nel 1945 - Ankara assunse la decisione strategica di entrare a far parte del blocco americano figlio delle divisioni della Guerra Fredda.
La disuguaglianza favorisce l'instabilità. Ciò è particolarmente vero quando essa si sovrappone a un crescente senso di ingiustizia, al dilagare della corruzione e al declino della fiducia nei leader politici, nei partiti e nelle istituzioni.
La pandemia e le misure associate al contenimento del Covid-19 hanno avuto un impatto negativo sulla crescita economica, sull'afflusso di capitali e sulla produttività in tutto il mondo. Maggiormente colpiti dai loro effetti a catena sono stati i più vulnerabili delle nostre società.
Nel 2020 la pandemia ha sconvolto il mondo. La crisi sanitaria si è rapidamente trasformata in crisi economica e rischia di sfociare in una nuova crisi finanziaria. Nel frattempo, negli Stati Uniti sta per insediarsi un nuovo presidente nel pieno della seconda ondata di infezioni. Quanto e come la pandemia ha cambiato il modo in cui gli italiani guardano agli avvenimenti e ai trend di fondo della politica internazionale?
Martedì sera la Knesset si è sciolta; il paese andrà al voto per la quarta volta in due anni. Il governo dimissionario ha però concordato di introdurre un nuovo lockdown, in vista della terza ondata di contagi di coronavirus.
Durante i Rome MED Dialogues 2020, il 30 Novembre si è svolto il Forum sulle Infrastrutture. È stata un’occasione per discutere i principali trend infrastrutturali dell’area MENA, anche alla luce dell’impatto del Covid-19 e delle possibili aree di cooperazione comune per assicurare un rilancio duraturo e sostenibile della crescita economica tra le due sponde del Mediterraneo.
Sono circa 6 milioni i casi di Covid-19 registrati nei Paesi del Medio Oriente e Nord Africa (MENA) alla metà di dicembre, con la Turchia che riporta 1,9 milioni di contagiati, seguita dall’Iran con 1,1 milioni e dall’Iraq con oltre mezzo milione.
Pil, commercio, investimenti e tursimo sono in caduta libera nell'area. Pandemia e crollo dei prezzi petroliferi hanno infatti determinato una congiuntura negativa in quasi tutti i Paesi. E la ripresa del 2021 è ancora incerta.
Continua a leggere →
di Valeria Talbot, ISPI
Joe Biden si vaccina in diretta tv contro il Coronavirus. E agli Americani dice: "Fatelo, è sicuro". Intanto il Congresso approva un pacchetto di aiuti da 900 miliardi per l'economia.
La crisi del coronavirus sembra aver determinato un'involuzione del progetto BRI e una riduzione del programma dei prestiti cinesi all'estero. Tuttavia, molti Paesi, soprattutto i più poveri, sono fortemente indebitati verso Pechino e gran parte dei debiti esistenti non sono registrati nei circuiti internazionali. Ora i finanziamenti stanno progressivamente trasferendosi su circuiti multilaterali, con l'Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) sempre più protagonista.