Il sogno di una governance mondiale. Negli anni si sono moltiplicati i formati tra gli Stati, ma i risultati il più delle volte si sono limitati al coordinamento delle rispettive posizioni e alla ricerca del minimo comune denominatore. In un primo tempo, per divergenze tra europei e americani, con i russi spesso a fare da spettatori. Poi, per la sostanziale indisponibilità occidentale a riconoscere ai grandi Paesi emergenti uguaglianza di status internazionale.
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Con la notizia che il Trans Adriatic Pipeline (TAP) è finalmente pronto a entrare in funzione, si conclude il lungo percorso di realizzazione del Corridoio Meridionale del Gas: un’infrastruttura che collega i giacimenti del Caspio ai mercati dell’Europa occidentale e che l’Unione Europea (UE) considera strategica per la propria sicurezza energetica in quanto dovrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dei Paesi europei dal
Negli Stati Uniti è iniziata la campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Gli Usa, insieme a Regno Unito e Canada, sono tra i primi a distribuire e somministrare il vaccino, mentre nel paese il numero dei contagi resta allarmante.
Che c’entra lo “sviluppo” con l’OCSE, considerata, almeno sino a pochi anni fa, il “Club dei Paesi Ricchi”? In realtà, lo sviluppo è persino nel nome dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), ma le sue sorti variano nel corso dei 60 anni di storia dell’organizzazione. Per descrivere queste sorti distinguerò tre fasi: la nascita dell’OCSE, un periodo di istituzionalizzazione e di incontro “mancato” con i paesi del Sud, infine, il “ritorno” dello sviluppo, di fronte ad una trasformazione epocale dell’economia mondiale.
Di solito la BCE evita di commentare le vicende del cambio. Dopo la riunione di settembre del suo comitato direttivo fu la domanda di un giornalista a strappare a Mme Lagarde un segno di preoccupazione per la forza dell’euro, pur ribadendo che il cambio non è fra gli obiettivi della politica monetaria.
Nel blog precedente dedicato a Giulio Regeni e Patrick Zaki, alla visita di Abdel Fattah al-Sisi a Parigi e alla Legion d'Onore attribuitagli da Emmanuel Macron, mi ero chiesto quanto l'Europa fosse certa dei suoi valori. Quale equilibrio la Ue potesse trovare tra l'affermazione dell'etica, fondamento dell'unione politica, e la protezione della sua economia, ugualmente essenziale.
Anziché chiarirsi, la questione si aggrava.
Dieci anni fa la morte di Mohammed Bouazizi segnava l’inizio delle cosiddette ‘primavere arabe’. Cosa è cambiato da allora e cosa è rimasto delle rivolte che segnarono la fine di un’era?
Il 17 Dicembre 2010 un giovane ambulante, Mohamed Bouazizi, si dava fuoco in Tunisia in segno di protesta contro la confisca della sua merce e le molestie da parte di alcuni agenti di polizia innescando, inconsapevolmente, quell’ondata di dimostrazioni meglio nota come ‘rivoluzione dei gelsomini’ che avrebbe portato alla caduta del regime ultraventennale di Ben Ali (1987 – 2011) e all’effetto domino in altri paesi in Medio Oriente e Nord Africa.
Le relazioni diplomatiche fra Cina e Italia, avviate ufficialmente il 6 novembre 1970, compiono quest’anno 50 anni. Durante il 2020, i due paesi avrebbero dovuto celebrare anche l’Anno congiunto della Cultura e del Turismo, riprogrammato a causa della pandemia da COVID-19 nel 2022. L’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze dirompenti non solo sulle attività di aziende di ogni settore, ma anche sulla vita quotidiana delle persone e sul loro modo di relazionarsi con gli altri.