Il G20 Salute ha formulato impegni ambiziosi per contrastare il Covid-19 premendo sull’acceleratore dei vaccini. Serviranno però maggiori sforzi per riformare il sistema multilaterale.
Il G20 Salute ha formulato impegni ambiziosi per contrastare il Covid-19 premendo sull’acceleratore dei vaccini. Serviranno però maggiori sforzi per riformare il sistema multilaterale.
La connettività è da tempo in cima all’agenda dell’Unione europea che la definisce come “l’insieme delle infrastrutture fisiche e non fisiche attraverso cui beni, servizi, idee, informazioni e persone possono circolare senza ostacoli”. L’attenzione di Bruxelles si è a lungo concentrata sui trasporti, poiché influenzata dalla tipologia di investimenti e prestiti per lo sviluppo infrastrutturale in Europa degli ultimi anni, in primis quelli provenienti dalla Cina, a discapito degli altri tre pilastri della connettività: energia, connettività umana e digitale.
La settimana trascorsa ha visto la pubblicazione da parte del Fondo Monetario Internazionale di nuove stime di crescita del Pil, aggiornate rispetto ad aprile.
I paesi dell’Unione europea sono stati colpiti pesantemente dalla crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19: nel 2020, il Pil ha subito una contrazione del 6,1% anche se le performance dei singoli Stati Membri sono state disomogenee. Le prospettive per la ripresa nel 2021-22 sono positive, anche se pesa l’incertezza legata al possibile perdurare dell’emergenza sanitaria.
Londra vuole riscrivere il Protocollo sull'Irlanda del Nord, ma Bruxelles non ci sta: il muro contro muro rischia di riaccendere la questione irlandese
Recentemente si è registrato il ritorno nel dibattito sulla difesa dell’espressione “zona grigia” utilizzata dagli analisti e dai policy makers per riferirsi all’impiego di tattiche che sfidano lo status quo senza innescare un’escalation che sfoci in un confronto bellico esteso.
Nel corso dell’ultimo decennio, le infrastrutture sono divenute sempre più uno strumento geopolitico di influenza delle grandi potenze, per accrescere la loro connettività con i Paesi ritenuti strategici, legandoli a sé politicamente ed economicamente attraverso un aumento costante degli investimenti.
La crisi seguita all’esplosione della pandemia da COVID-19 ha prodotto un impatto fortissimo sulle economie e i mercati del lavoro in tutto il mondo. In un anno, il numero di ore lavorate a livello globale è diminuito dell’8,8%, equivalente alla perdita di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Di fatto, circa la metà di questi posti di lavoro sono stati effettivamente persi, mentre il gap restante equivale ad ore lavorate in meno tra persone che hanno comunque mantenuto il loro posto di lavoro.
Nell’ultimo decennio la presenza di organizzazioni armate di matrice salafita-jihadista in Africa subsahariana si è evoluta in funzione di una graduale proiezione continentale dello Stato Islamico (IS), accanto a una ben radicata presenza di gruppi affiliati ad al-Qa’ida.
Lo scorso 21 maggio il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato una proposta per affrontare in maniera risolutiva l’attuale emergenza sanitaria e per prevenirne altre di cui, secondo autorevoli operatori del settore, sarebbero già note le possibili fonti.