Durante la visita ufficiale in Uzbekistan tra 28 e il 30 marzo, il presidente turco Recep Erdogan ha stretto una serie di accordi commerciali con il suo omologo uzbeko Mirziyoyev, esprimendo anche la volontà di trasformare la cooperazione tra i Paesi in una partnership strategica.
Le repubbliche asiatiche dello spazio ex-sovietico stanno soffrendo dei riflessi della crisi economica derivante dal conflitto. Fino a quando resisteranno i forti legami con la Russia?
L’economia delle repubbliche dell’Asia Centrale è strettamente collegata a quella della Russia. Trent’anni di indipendenza non sono stati sufficienti a separare i sistemi economici tra di loro e i paesi della regione risentono ancora del ruolo che avevano nel sistema sovietico.
Si è aperta oggi una settimana cruciale per la crisi in Ucraina e per le relazioni tra Stati Uniti, Europa e Russia.
Il Kazakistan chiude le frontiere, e il presidente Tokaev respinge ogni ipotesi di mediazione con i manifestanti.
Tra il 28 aprile e il 1° maggio, un violento conflitto armato tra le forze armate del Kirghizistan e del Tagikistan si è svolto nel territorio conteso dalle due nazioni attorno al centro di distribuzione delle risorse idriche di Golovnoy a Kok-Tash, nella regione di Batken.
Notte di scontri a Bishkek, dove manifestanti hanno assaltato il parlamento e il palazzo presidenziale denunciando brogli nelle elezioni parlamentari. La commissione elettorale annulla l’esito. Liberato l’ex presidente Atambayev.
Si apre oggi a Bishkek, in Kirghizistan, il summit annuale dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), l’organizzazione regionale che riunisce Cina, Russia, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan, India e Pakistan. A lungo rimasta ai margini dell’interesse internazionale, oggi la SCO attira molte attenzioni su di sé per via della crescente cooperazione tra Russia e Cina e del graduale spostamento verso oriente degli equilibri globali.
Continua a preoccupare la situazione afghana, al secondo giorno di proteste a Maimanah, capitale della provincia di Faryab e caposaldo del gruppo di potere uzbeco, in seguito all’arresto di Nizamuddin Qaisari, comandante della forza di polizia locale: sigla sotto la quale si nasconde una milizia privata fedele al vice presidente afghano e signore della guerra Rashid Dostum, in esilio in Turchia e accusato di crimini di guerra, tortura e violenza nei confronti di avversari politici.
Dopo il recente 25esimo anniversario della dichiarazione d’indipendenza dall’Unione Sovietica, un’altra importante ricorrenza si avvicina per il Turkmenistan. Il 21 dicembre 2006, infatti, scompariva Saparmyrat Nyazov, padre padrone della Repubblica centro asiatica, la cui uscita di scena spianò la strada alla salita al potere dell’attuale presidente, Gurbanguly Berdymukhammedov.