Nell’Egitto caratterizzato dalla polarizzazione politica e sociale c’è un elemento che sembra compattare tutti gli abitanti: il Nilo. Oltre all’importanza storica rivestita dal fiume, nel corso degli ultimi mesi esso è stato riportato al centro della scena in seguito alla costruzione, da parte dell’Etiopia, di un’enorme diga sul Nilo Azzurro, la Grande Diga del Rinascimento.
È stata sufficiente la cerimonia di inaugurazione del primo cantiere della «Diga per il grande rinascimento» che si è tenuta alla fine di maggio alla presenza del vicepremier etiope Demete Mekonnin a scatenare la dura reazione dell’Egitto. «Se una sola goccia del Nilo verrà persa, il nostro sangue sarà l’alternativa – si è affrettato a commentare il presidente egiziano Mohammed Morsi -. Noi non siamo guerrafondai, ma non permetteremo mai a nessuno di minacciare la nostra sicurezza». E poi ha avvertito: «Tutte le opzioni sono aperte».