According to a survey carried out by the International Fund for Animal Welfare (IFAW) 90% of Europeans are not interested in buying ivory products and 65% is in favour of banning the trade within the European Union (EU).
Dopo l’adozione della Strategia di sicurezza cibernetica dell’Unione Europea nel 2013, l’attenzione a Bruxelles sui temi della cybersecurity è continuata a crescere, di pari passo con il moltiplicarsi di minacce e eventi cibernetici che hanno avuto serie ripercussioni sulle relazioni internazionali. Il livello di ambizione della Ue si è alzato, e l’Europa ha adottato una serie di strumenti del tutto innovativi, mentre quelli già previsti sono stati potenziati. Quali sono i settori in cui le misure di protezione dell’ambiente digitale europeo introdotte avranno maggiore impatto?
Il 13 settembre scorso, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha menzionato esplicitamente la cybersecurity come uno dei temi critici per il futuro dell’Europa, annunciando contestualmente la presentazione di una proposta ad hoc composta da un “pacchetto” di misure a supporto di un’azione ancora più incisiva per l’innalzamento delle capacità di protezione dello spazio cibernetico comune.
National security is in the hand of Member States, not of the European Union, under Article 4, par. 2, TEU. But cybersecurity is not only an issue involving national security, as it has much to do with trust with the digital economy, the freedom of speech, the free trade, the respect of citizens’ rights, their data protection and privacy; in a few words, it is a basic element of the European Single Market.
Il 23 dicembre 2015 l’Ucraina ha subito un grave attacco cibernetico alle proprie infrastrutture critiche nazionali: circa 225mila case sono rimaste senza energia elettrica, in pieno inverno. Benché gli ucraini abbiano immediatamente ascritto la colpa ai russi, non possiamo essere certi di chi ne sia stato l’artefice.
In June 2017, the Council of the European Union agreed to develop the cyber diplomatic toolbox, a joint EU diplomatic response to deter malicious cyber operations. The cyber diplomatic toolbox is a potential game changer for EU cybersecurity as it signals the potential consequences aggressors might face when they target EU member states’ information systems. However, there is more to that than meets the eyes.
Information communications technologies (ICTs) are the backbone of Europe's economy. They fuel new opportunities for citizens to connect, for governments to provide increased access to public services, for utilities to deliver critical services, and for businesses to serve as an engine of economic growth. The remarkable opportunities associated with being connected and participating in the Internet economy are enticing countries and corporations to further expand their digital footprint.
La dimensione cibernetica è un campo da gioco polivalente e aperto: facile entrare, ancor più facile uscire in fretta e mantenendo l’anonimato. Se è vero che nel web ogni giorno piovono pietre, è altrettanto vero che non c’è posto più adatto al mondo per scagliare il sasso e nascondere la mano.
La sicurezza dello spazio cibernetico è una catena resistente quanto il suo anello più debole. Occorre dunque mettere in campo un approccio olistico, perché iniziative parziali e non coerenti con una strategia di sistema rischiano di risultare il weakest link che indebolisce l’intera architettura. La Ue si è posta da tempo l’obiettivo di proteggere il mercato unico da potenziali esternalità negative rappresentate dalle minacce cibernetiche, ma è divenuta vieppiù evidente la necessità di dotare l'Ue di una strategia complessiva.
I motivi che inducono le persone a migrare sono chiari: conflitti e pericoli per l’incolumità personale, ricerca di maggiori diritti e libertà, miglioramento delle proprie condizioni economiche. La speranza che queste condizioni possano essere trovate proprio qui, in Europa – di fronte al moltiplicarsi delle crisi in Africa e in Medio oriente – ha spinto in questi anni sempre più migranti e rifugiati a dirigersi verso il Vecchio continente, nella “crisi migratoria” più importante dalla Seconda guerra mondiale.
In the last few months, lots of discussions have revolved around the economics and politics of the proposed Nord Stream II project. Nord Stream is a gas pipeline bringing Russian natural gas directly to Germany through the Baltic Sea, allowing Moscow to bypass European transit countries such as Poland, Belarus, and crisis-hit Ukraine. Nord Stream II would double the pipeline’s current capacity, from 55 to 110 billion cubic metres per year (bcm/y).
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