Forze armate | ISPI
Skip to main content

Search form

  • INSTITUTE
  • CLERICI PALACE
  • CONTACT US
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • INSTITUTE
  • CLERICI PALACE
  • CONTACT US
  • MEDMED
  • Home
  • RESEARCH
    • CENTRES
    • Asia
    • Digitalisation and Cybersecurity
    • Europe and Global Governance
    • Business Scenarios
    • Middle East and North Africa
    • Radicalization and International Terrorism
    • Russia, Caucasus and Central Asia
    • Infrastructure
    • PROGRAMMES
    • Africa
    • Energy Security
    • Global cities
    • Latin America
    • Migration
    • Religions and International Relations
    • Transatlantic Relations
  • ISPI SCHOOL
  • Publications
  • EVENTS
  • CORPORATE PROGRAMME
    • about us
    • Closed-door meetings
    • Scenario Conferences
    • Members
    • Executive Education
  • EXPERTS

  • Home
  • RESEARCH
    • CENTRES
    • Asia
    • Digitalisation and Cybersecurity
    • Europe and Global Governance
    • Business Scenarios
    • Middle East and North Africa
    • Radicalization and International Terrorism
    • Russia, Caucasus and Central Asia
    • Infrastructure
    • PROGRAMMES
    • Africa
    • Energy Security
    • Global cities
    • Latin America
    • Migration
    • Religions and International Relations
    • Transatlantic Relations
  • ISPI SCHOOL
  • Publications
  • EVENTS
  • CORPORATE PROGRAMME
    • about us
    • Closed-door meetings
    • Scenario Conferences
    • Members
    • Executive Education
  • EXPERTS

Forze armate

Occidente all’angolo: la transizione in Siria dipende da Mosca?

La decisione russa di incrementare il proprio sostegno militare al regime di Bashar al-Assad, già nell’aria da parecchi giorni, merita alcune osservazioni.

Sicurezza e tribù. Le monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo nel Medio Oriente instabile

Abstract

Emirati e Giordania alleati chiave degli Usa nella lotta al “califfato”

La lotta al cosiddetto Stato Islamico (IS) sta forse entrando in una nuova, decisiva fase, che non può prescindere da un maggior coordinamento fra gli Stati Uniti e i suoi alleati arabi, Emirati Arabi Uniti (Eau) e Giordania in testa. Perché l’atroce uccisione di Muath Al-Kassasbeh, il pilota giordano precipitato a Raqqa il 24 dicembre scorso con il suo F-16, sta suscitando sdegno e rabbia - come mai finora - tra i paesi arabi che partecipano alla missione, iniziata nel settembre 2014. 

Gli americani faranno a meno di alcune basi militari in Europa

Lo European Infrastructure Consolidation (Eic), il nuovo piano di riorganizzazione delle Forze Armate americane in Europa centro-occidentale, è da ritenersi aspetto complementare di un altro piano, lo European Reassurance Initiative (Eri), annunciato dall’amministrazione Obama nel giugno scorso per rassicurare i paesi dell’Europa centro-orientale a fronte dell’annessione russa della Crimea. L’Eic, in breve, prevede la revisione della presenza militare degli Stati Uniti nell’Europa centro-occidentale in un’ottica di contenimento dei costi.

Il dono saudita alle Forze armate del Libano

L’accordo franco-saudita sulla fornitura di armi alle Forze armate libanesi è a un passo dal sì definitivo, ma mancano ancora alcuni “dettagli tecnici”, come dichiarato dalle parti.

Gli Stati Uniti e il domino iracheno

Mentre la crisi ucraina sembra attraversare una fase di (relativa) calma, gli sviluppi del teatro iracheno aprono, per la Casa Bianca, un nuovo, potenzialmente pericoloso, fronte di crisi. Sembra, infatti, possibile che Barack Obama si trovi costretto a dare inizio a un nuovo intervento militare in Medio Oriente per sostenere il governo di Nouri al-Maliki, minacciato dall’avanzata delle forze jihadiste dell’Isis.

L'ascesa di al-Sisi, il "nuovo Nasser"

Il generale ‘Abd al-Fattah al-Sisi (classe 1954) è senza dubbio la massima autorità e decision maker in Egitto, indipendentemente dalla sua scontata elezione a presidente della repubblica di fine maggio. Questa posizione gli deriva ovviamente dal ruolo decisivo assunto, in quanto capo dell’esercito, nella estromissione del presidente eletto Mohamed Morsi il 3 luglio 2013, in seguito alle proteste popolari di massa del 30 giugno, che chiedevano all’esponente della Fratellanza musulmana, eletto solo un anno prima, di dimettersi anticipatamente.

La piccola rivoluzione possibile del Libro Bianco della Difesa

Tagliare o non tagliare. Questo viene in mente quando si pensa al dibattito sulla Difesa che appare nei media. Certo, l’inizio delle guerre fa altrettanto se non più clamore, così come le tragedie umane a esse legate, ma manca un’attenzione costante ad altri aspetti, fondamentali, che costituiscono il fulcro della politica e le politiche della difesa. Mentre ci si concentra sui mezzi o sugli eventi, non si parla dei fini.

Jens Stoltemberg: la NATO guarda a nord?

Con la nomina dell’ex primo ministro norvegese Jens Stoltenberg a segretario generale designato della Nato si è chiusa, in un modo per certi aspetti inaspettato, la lunga parabola della successione ad Anders Fogh Rasmussen, che lascerà l’incarico il prossimo 30 settembre, dopo il termine del vertice dell’Alleanza di South Wales.

People to Watch 2014 - Abdel al-Fattah al-Sisi

L’ombra di un ennesimo uomo del destino rischia di invadere il nuovo anno mediorientale e inquinare le speranze delle sue Primavere. Abdel al-Fattah al-Sisi ha il profilo ideale del rais perfetto. Possiede l’età: per le tradizioni della regione 59 anni sono solo la giovinezza della maturità. Ha esperienza nei servizi segreti militari: elemento essenziale del cursus honorum del sistema di potere tradizionale nei paesi arabi. È un pio musulmano: una delle sue figlie porta la versione più castigata dell’hijiab. Ha consenso popolare.

La nuova Costituzione egiziana: un po’ più laica, un po’ meno democratica

Più poteri ai militari e una norma che impedisce ai partiti religiosi di presentarsi alle elezioni. La nuova Costituzione egiziana cerca di trovare un equilibrio tra i diversi poteri dello stato, attribuendo un ruolo istituzionale all’esercito e stabilendo la definitiva esclusione dei Fratelli musulmani dalla vita politica. 

Cina, tagliarne uno per riformarne cento

Miscela Strategica
Il budget cinese destinato al settore militare è da tempo in crescita, tanto da aver fatto guadagnare a Pechino il secondo posto nella classifica delle spese militari mondiali. Sebbene tale aumento sia la conseguenza di un processo di modernizzazione delle capacità militari avviato più di vent’anni fa, esso viene percepito come una minaccia sempre più reale dagli stati limitrofi e dagli Stati Uniti. Vediamo in cosa consiste la riforma e perché è così temuta.

  • 1
  • 2
  • seguente ›
  • ultima »

GET OUR UPDATES

SUBSCRIBE TO NEWSLETTER

About ISPI - Work with us - Experts - Contact - For Media - Privacy

ISPI (Italian Institute for International Political Studies) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milan) - P.IVA IT02141980157