Corre la crescita della Lombardia: il Pil si avvicina ai livelli pre-crisi. Aumenta l’inflazione e diminuiscono le scorte. Cresce il numero delle imprese.
Il Summit di Roma si conclude con alcuni risultati: maggiori sforzi sui vaccini, la conferma della Global Minimum Tax sulle multinazionali, un impegno maggiore (ma non troppo) sul cambiamento climatico, l’ammorbidimento di alcune tensioni bilaterali. Le aspettative erano alte ma in un contesto internazionale ad alta tensione era difficile ottenere di più.
Al centro del Summit del G20 a Roma i vaccini e la lotta al surriscaldamento globale, ma il vertice dei grandi del mondo è ipotecato da profondi divari e assenti ‘eccellenti’.
In uno scenario internazionale caratterizzato dal moltiplicarsi di crisi e di situazioni di instabilità, il fenomeno del terrorismo di matrice islamica continua a rappresentare una delle minacce principali per la pace e la sicurezza. E questo rende sempre più complesso il lavoro delle forze armate e dei servizi di intelligence, in un periodo storico in cui il Mediterraneo allargato resta un’area estremamente calda.
Promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, questa mattina prenderà il via la X conferenza Italia-America Latina e Caraibi.
saranno al centro della loro agenda. D’altronde, con i prezzi del gas quintuplicati rispetto ad agosto e le discussioni che impazzano su Polonia e stato di diritto, di gatte da pelare ce ne saranno già a sufficienza.
Al via oggi il Consiglio europeo che proverà a compattare l’Unione sui tanti dossier aperti. Dalla digitalizzazione al contrasto al cambiamento climatico, passando per la crisi energetica e le migrazioni, con le notizie dei respingimenti in Bielorussia dalla Polonia, paese con cui lo scontro sembra farsi sempre più aperto. Temi che saranno discussi anche in vista della COP26 e del G20 a guida italiana di fine mese, riportando all’ordine del giorno la necessità per l’UE di uniformare la propria agenda di politica estera.
Segnali ottimi dall’industria lombarda che supera i livelli pre-crisi. Ora rischi di frenata dal costo delle materie prime e dalla scarsa offerta di semiconduttori.
La pandemia ha fatto crollare il Pil italiano in maniera molto più netta di quanto abbia fatto con il Pil tedesco o quello USA. Oggi, malgrado il rimbalzo per tutti sia stato molto più veloce rispetto alle crisi precedenti, l’Italia sembra arrancare ancora: saprà riprendersi in maniera migliore rispetto alle recessioni passate grazie a vere riforme? La risposta entro il 2026.
L’economia italiana sta recuperando rapidamente il terreno perduto, con l’industria che fa meglio di Francia e Germania. Dai fondi del PNRR si attende un’altra forte spinta.
Verso un nuovo modello produttivo, sostenibile e digitalizzato, grazie alle risorse del Recovery Fund. Al centro della trasformazione, il singolo.
L’export si conferma motore della crescita economica anche dopo la pandemia, ma l’incertezza potrebbe ostacolare la ripresa. Sarà vero “ritorno al futuro”?