Che a ispirare la nuova passione della politica mediorientale per le due ruote sia stato il precursore ex-premier italiano ed ex-presidente della Commissione europea Romano Prodi è difficile dirlo. Certamente lui fu il primo a lanciare il simbolismo del politico in bicicletta in Italia, seguito poi da molti altri (non da ultimo dall’attuale primo ministro Renzi).
È assai probabile che il conclave di prossima apertura riscuota in Medio Oriente un’attenzione particolare. In passato le comunità arabo-cristiane hanno prestato poco peso alle “vicende romane”. Fa parte della loro tradizione mantenere un distacco, nei confronti del Vaticano, che si rileva in ambito liturgico e che rimanda alle differenziazioni etniche e culturali.
Dall’incontro dei partner della NATO del 4 ottobre sembra essere emerso un assenso generale ad un intervento militare turco contro Damasco senza il coinvolgimento militare del resto dell’alleanza. Lei ritiene plausibile un’azione militare turca senza supporto occidentale? E quali potrebbero essere le reazioni di Iran e Russia?