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Mondiali di calcio

Mondiale 2014: un’opportunità già sprecata?

Premessa storico-culturale essenziale. Quando parliamo del rapporto tra Brasile e calcio parliamo di qualcosa di molto diverso dal nostro intendimento europeo. Non parliamo solo di uno svago collettivo, un divertimento nazional-popolare, una passione della gente. Parliamo di una vera e propria espressione culturale e politica, di un elemento storicamente accertato di “nation building”. Mai dimenticarsi che il Brasile è stato molto prima potenza sportiva, e solo dopo potenza economica.

Mondiali 2014: le proteste mostrano tutti i limiti del Brasile

Il 2014 sarà un anno decisivo per capire il Brasile del futuro e non solo perché il 12 giugno iniziano i Mondiali di calcio e tutto il mondo avrà per un mese gli occhi puntati sul paese del samba. Il prossimo 5 ottobre, infatti, oltre 100 milioni di elettori dovranno decidere se a governare il Brasile continuerà Dilma Rousseff che, alla presidenza dal 1 gennaio 2011, si ricandida o se invece, dopo 12 anni di leadership del Pt - il Partito dei lavoratori - ci sarà un cambiamento politico. 

Brasile 2014: una potenza regionale riluttante

Nei prossimi trenta giorni tutti gli occhi del mondo saranno puntati sul Brasile: l’appuntamento dei Mondiali di calcio offre anche un pretesto per discutere del ruolo del Paese sudamericano non solo come potenza sportiva ma anche come geopolitica e geoeconomica, a livello regionale e globale. 

Brasile: un posto fra i grandi - il punto di Paolo Magri

 

Abstract

Lula ha saputo usare risorse e limiti del suo paese per farne un protagonista della scena internazionale. La rainbow diplomacy.

Un Bric molto peculiare. Il rallentamento economico e il profilo di Dilma sembrano mettere in questione il rango appena conquistato

 

Paolo Magri, Direttore e Vice Presidente esecutivo dell'ISPI.

* L’articolo è stato pubblicato su Limes, Brasiliana, Il Brasile nel mondo, 6/14.

 

Brasile 2014: Dilma si gioca tutto

Più che i ritardi, non le hanno perdonato i costi. Non è cosa da nulla per l'erede di Luiz Inácio Lula da Silva, l'ex combattente anti-regime, la presidenta che veniva dal Partido Democrático Trabalhista.

Brasile 2014: alla ricerca di un nuovo modello sostenibile

Nei primi tre anni della presidenza di Dilma Rousseff il tasso di crescita del Pil brasiliano si è praticamente dimezzato (al 2% circa) rispetto alla media dei due mandati del presidente Lula (2003-2010). Anche l’anno in corso non è cominciato sotto i migliori auspici. Il prodotto nel primo trimestre è progredito appena dello 0,2% rispetto al periodo precedente (0,8% su base annua), sostenuto esclusivamente dalla spesa per consumi del governo e dall’accumulo di scorte.

People to Watch 2014 - Dilma Rousseff

Tre foto per sintetizzare una vita. La prima è del novembre 1970: Dilma Rousseff ha 22 anni, è reduce da 22 giorni di tortura e siede nell’Auditoria Militar di Rio de Janeiro durante un interrogatorio. Il volto è stanco, ma la ragazza, in jeans e t-shirt, non guarda né i giudici né in macchina. Quando l’immagine è riemersa, nel 2011, ha fatto il giro del mondo: Dilma, accusata di partecipare alla lotta armata contro la dittatura, è ferma e severa. I militari che l’interrogano si coprono il volto con la mano.

Il Qatar ieri, oggi e domani: luci e ombre di un paese in estrema contraddizione

Negli ultimi anni il Qatar è stato al centro della cronaca poiché, al di là della designazione come paese ospitante dei Mondiali di calcio 2022, l’incredibile decollo economico e il ruolo d’intermediario in importanti episodi di politica internazionale lo hanno reso l’esempio di un modello di modernizzazione mediorientale.

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