Le Nazioni Unite hanno recentemente notificato all’Italia la variazione relativa alle posizioni negli organi ONU attribuite su base geografica che hanno comportato per lungo tempo una sovra-rappresentazione sul piano formale del nostro Paese. Il ricalcolo della quota italiana ha portato alla media di 76 unità, al di sotto del ‘desirable range’ che si colloca tra 84 e 114.
Aver toccato con mano la realtà di un Paese tanto complesso come il Kosovo e avere avuto l’opportunità di incontrare e discutere con personalità che a tutti i livelli, da quello internazionale a quello locale, si occupano della gestione quotidiana di questo Paese è un’esperienza che sicuramente rimarrà impressa nelle menti e nei cuori di tutti i partecipanti alla Field Experience organizzata da ISPI tra il 18 e il 22 luglio.
La Society for International Development (SID) è una rete di individui ed istituzioni creata a Washington nel 1957 come foro informale per i funzionari delle Nazioni Unite. Con più di 3000 soci ad oggi, la SID, in collaborazione con i governi e la società civile, è impegnata a sviluppare il dialogo e la cooperazione globale in un centinaio di paesi, tramite progetti volti a consolidare il rispetto dei diritti umani.
Come i nostri lettori abituali ricorderanno, l’ISPI è stato in Kosovo lo scorso Maggio, dal 18 al 22, portando sul campo un gruppo selezionato di partecipanti interessati ad approfondire personalmente temi di grande interesse quali cooperazione allo sviluppo, post-war reconstruction ed assistenza umanitaria.
Incontriamo quest’oggi Alessandro Abate, ex studente del Master ISPI in International Cooperation (Emergencies), attualmente impegnato in Somalia come Junior Project Manager per Intersos. Alessandro ha scritto per noi un breve articolo, nel quale condivide alcuni aspetti della sua esperienza, così ricca e coinvolgente. Ve la proponiamo di seguito:
A dispetto dei luoghi comuni, la diplomazia moderna non si esaurisce nel quadro istituzionale delle relazioni internazionali e della politica: fare il diplomatico oggi significa anche occuparsi di economia, cultura, e relazioni multilaterali.
Le missioni italiane all’estero: problemi e prospettive
Notwithstanding repeated cuts to the military budget, international peace-keeping operations have become a central element in Italian foreign and security policy.
The analysis recalls the early stages of Italian participation in international military operations, thus highlighting a noteworthy growth in Italy’s international role.
L’ingerenza umanitaria tra protezione dei diritti e realismo
Il recente intervento della Nato in Libia si inserisce nel solco della stagione di ingerenze militari inauguratasi con la fine della guerra fredda. L’ingerenza, intesa come interferenza coercitiva negli affari interni di uno stato sovrano, è una vecchia pratica nella vita internazionale. A partire dalla fine della guerra fredda, è tuttavia entrata in una fase nuova.