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Pakistan

State-Building and Sub-National Tensions in Afghanistan and Pakistan

Abstract

Islamabad nella morsa Washington-Pechino

Uno stato debole, ma in possesso dell’arma atomica, una transizione democratica appena abbozzata e già ostacolata dal coacervo di tensioni interne, un involontario (o colluso?) porto franco per i terroristi. Parlare del Pakistan è come guardare in un caleidoscopio: più si cerca di metterlo a fuoco, più tutto si confonde e il quadro d’insieme, inesorabilmente, scompare.

Pakistan-Iran: un rapporto al bivio?

Se il palcoscenico internazionale fosse un parco di divertimenti, l’immagine che meglio si presterebbe a rappresentare le relazioni tra Iran e Pakistan sarebbe quella di un ottovolante: alti e bassi, in continuo mutamento. L’Iran che nell’agosto 1947 fu il primo paese a riconoscere ufficialmente il Dominion del Pakistan all’indomani della sua nascita era un Iran profondamente diverso da quello odierno.

Pakistan: con l'America una relazione “tossica”

Le relazioni tra Stati Uniti e Pakistan, ufficialmente stabilite il 20 ottobre del 1947, due mesi dopo la separazione dall’India, sono sempre state caratterizzate da una forte componente militare, stante l’immediata e costante necessità di armamenti del giovane stato, che nel 1956 divenne una repubblica islamica. 

ISI: il “governo ombra” del Pakistan

Non sono soltanto i partiti politici a battersi per quella che l’ex-presidente Pervez Musharraf aveva definito «la madre di tutte le elezioni». La competizione elettorale che segna il passaggio da un governo democratico all’altro vede in campo difatti molti più giocatori di quanti non ne segnalino le liste elettorali. Giocatori più o meno occulti, impegnati a manovrare i risultati di una competizione che, secondo la maggioranza dei cittadini pakistani, sarà la più truccata della travagliata storia nazionale. 

Af-Pak: la speranza è nelle potenze regionali?

Il voto con il quale, il prossimo 11 maggio, verranno determinati i nuovi equilibri politici pakistani giunge in un momento estremamente delicato del conflitto afghano. È ben difficile, tuttavia, che possa dispiegarvi apprezzabili conseguenze, e men che mai di positive.

Pakistan: nuovi politici per superare i vecchi problemi con l'India

Le prossime elezioni in Pakistan saranno le prime in cui un governo democratico cederà il passo a un altro deciso dall’esito delle urne e non da un colpo di stato militare. Che la qualità dei leader politici rimanga bassa, e il livello di corruzione altissimo, non è privo d’importanza e potrebbe oscurare le prospettive di graduale consolidamento del processo democratico, pronosticato forse con troppo entusiasmo dall’Economist.

Usa vs al-Qaida: Obama atto secondo

Lo scorso 22 febbraio, il presidente statunitense Barack Obama ha annunciato, con una lettera al Congresso, il dispiegamento di circa 40 funzionari militari in Niger, portando dunque a 100 il numero totale delle truppe Usa presenti nel paese africano.

“L’indebolimento del premier mette a rischio le riforme e la democrazia in Pakistan” Tre domande a Elisa Giunchi

L’ordine di arresto emesso dalla Corte Suprema contro il primo ministro pakistano Raja Pervez Ashraf é indicato come un passo avanti verso la reale democratizzazione del paese da parte dei sostenitori del leader religioso Tahir-ul-Qadri, mentre l’entourage del Primo Ministro lo considera una sorta di “golpe mascherato”. Quale impatto può avere la decisione dell’Alta Corte sul processo di democratizzazione di un paese difficile come il Pakistan?

 

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