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referendum

Macedonia: il referendum storico che può aprire le porte Ue e Nato

“Sei favorevole all’adesione a Unione europea e Nato, e all’accordo tra la Repubblica di Macedonia e la Grecia”? È questa la domanda alla quale i cittadini macedoni saranno chiamati a rispondere domani, quando andranno alle urne per un referendum storico, con una posta in gioco molto alta: l’integrazione nello spazio euro-atlantico o l’auto-condanna all’isolamento.

Cara Europa, vittima di noi europei

Nella ricerca del responsabile del caos catalano, puntualmente molti commentatori e una buona parte dell’opinione pubblica hanno indicato il solito ignoto: l’Europa. Cioè la Ue.

Catalogna: Quo vadis?

Dopo il referendum e gli scontri violenti di domenica, la Catalogna sembra avviarsi verso la dichiarazione unilaterale di indipendenza. Un fatto inedito in un paese dell’Unione europea che suscita domande senza precedenti. Si corre il rischio di una escalation di violenza? Quale futuro per una Catalogna fuori dalla Spagna? Quale Spagna senza la Catalogna? E quale impatto sugli altri secessionismi d’Europa? 

 

Don Quijote de la Catalunya

Dei russi, degli americani, dei francesi e dei tedeschi; degli egiziani o degli israeliani; dei giapponesi o dei cinesi: di tutti ci sarà capitato una volta di pensar male. Perfino degli svedesi. Ma non dei catalani! Gentili, colti, ospitali, palato fine nel cibo come nel gioco del calcio, privi della prosopopea da conquistadores dei madrileni.

Referendum catalano: tutti i limiti del principio di autodeterminazione

Volendo inquadrare il caso catalano nell’ambito della disciplina del diritto internazionale viene in rilievo la questione del diritto all’autodeterminazione dei popoli e alla sua eventuale applicabilità al caso in questione. Se si considera che il diritto internazionale si occupa, storicamente, di regolare le relazioni tra Stati sovrani e indipendenti, già si intuisce che lo spazio destinato a diritti di cui sia titolare un “popolo” non può che rappresentare un’eccezione.

The Spanish Constitutional “Tsunami”: A Spectre Haunting Europe?

The next 1st of October will be a pivotal moment in Spanish constitutional history in light of the Catalan "Llei del referèndum d'autodeterminació", which regulates the holding of a binding self-determination referendum on the independence of Catalonia.

Barcellona e Madrid: l’eterna disputa sull'indipendenza

Sbagliano entrambi, sia Madrid sia Barcellona. Non a pari responsabilità, ma con motivazioni diverse che sarà importante analizzare per comprendere meglio l’impasse in cui oggi si trova la Spagna intorno alla questione dell’indipendenza catalana.

Catalogna, caos referendum

Il referendum sull'indipendenza della Catalogna di domenica 1° ottobre è sfociato nel caos, con scontri di piazza, numerosi feriti e crescenti tensioni tra Madrid e Barcellona. La domanda posta agli elettori nella scheda era molto precisa: “Vuoi che la Catalogna sia uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica?”. Gli avvenimenti si susseguono a ritmo frenetico e sul piano politico, economico e giuridico sono ancora incerte le conseguenze di ciò che sta accadendo.

Referendum in Kurdistan: più rischi che opportunità

Il popolo curdo rincorre l’indipendenza da decenni. Il 25 settembre si è svolto un referendum consultivo per l’indipendenza della regione semi–autonoma del Kurdistan iracheno da Baghdad: ha votato oltre il 70% degli aventi diritto e per il "sì" si prevede un plebiscito. Sebbene il governo iracheno abbia già dichiarato che non riconosce la validità del referendum, il voto avrà inevitabilmente un forte impatto sul futuro dell’Iraq.

Kurdistan e l'alleato che non ti aspetti: Israele

Non ci sono amici né nemici dei curdi che abbiano gioito o semplicemente mostrato una moderata approvazione quando Masoud Barzani ha annunciato il referendum sull’indipedenza. Nessuno. Evidentemente non i paesi della regione che all’interno delle loro frontiere portano il ”fardello” di un Kurdistan: Iran, Iraq, Turchia e Siria. Ma neanche gli Stati Uniti e la Russia che avevano aiutato i peshmerga a combattere l’Isis.

Referendum in Kurdistan: la Turchia e l'incubo che può diventare realtà

La Turchia è uno dei Paesi più preoccupati per l’esito del referendum sull’indipendenza della Regione Curda del 25 settembre. Il timore è che la sua approvazione possa innescare una reazione a catena che porti il Pkk, il Partito per dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione terrorista e separatista a riprendere le armi. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha detto chiaramente che l’integrità dell’Iraq è una priorità e da tempo ha preso contatti con il governo centrale di Baghdad per agire di concerto nel caso in cui il sì al referendum dovesse passare.

Le ambizioni di Barzani in un fragile Kurdistan iracheno

Forse, quella dell’indipendenza dei curdi iracheni, è solo una questione di famiglia. Massud Barzani, leader del Partito Democratico del Kurdistan (KDP), contestato presidente del Governo Regionale Curdo (KRG) e principale promotore del referendum secessionista, è nato nel 1946 a Mahabad, in Iran. Proprio lì e in quell’anno fu annunciata la nascita del primo effimero stato curdo indipendente, ovvero la Repubblica di Mahabad; sempre nel 1946 fu anche fondato il KDP, storicamente il principale partito-movimento dei curdi iracheni.

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