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Semestre di presidenza UE

Gli otto punti di forza del semestre italiano

Nel definire il programma del Semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, abbiamo dovuto innanzi tutto tenere conto dello specifico contesto istituzionale in cui il Semestre stesso si sarebbe svolto: tra luglio e novembre si sono infatti insediati il nuovo Parlamento europeo, la nuova Commissione e il nuovo presidente del Consiglio europeo. Questa situazione ha influito in maniera determinante sulla definizione delle nostre priorità.

Austerità, solidarietà e crescita: compromesso (im)possibile?

Durante il periodo della presidenza italiana dell’UE è proseguita la difficoltà di far convivere la disciplina fiscale, cui spesso ci si riferisce con l’ambiguo termine di “austerità”, coi due altri pilastri sui quali deve appoggiare la prosperità dell’Unione e dell’eurozona: la dose opportuna e il giusto tipo di solidarietà fra gli Stati membri, che è un imprescindibile riflesso della loro crescente interdipendenza, e il disegno di politiche nazionali ed Europee dotate di sufficiente flessibilità per non ostacolare la crescita.

Oltre il semestre, l’Europa da costruire

Il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea è stato, come sappiamo, fortemente ridotto nella durata effettiva. La concomitante sovrapposizione dell’elezione europea e della complessa procedura di nomina della Commissione lo hanno di fatto limitato a poco più di due mesi di reale operatività. Ciò nonostante le iniziative di promozione per cambiamenti incisivi non sono mancate, come bene documenta il rapporto dell’ambasciatore Sannino.  

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