A poco più di un mese alle elezioni in Libia, Parigi ospita una conferenza internazionale per raccogliere consensi in vista del voto.
A poco più di un mese alle elezioni in Libia, Parigi ospita una conferenza internazionale per raccogliere consensi in vista del voto.
Il parlamento di Tobruk sfiducia il governo Dbeibah, che resta al suo posto. Ma la lotta tra le istituzioni è specchio di un paese con molti centri di potere.
Libya seems to be sinking into civil war again: forces under the control of the Cyrenaica strongman General Khalifa Haftar have launched a military strike on Tripoli. The capital is held at the moment by militias supporting the Government of National Accord led by Fayez al-Sarraj with UN backing.
È probabile che alla fine Khalifa Haftar si prenderà la Libia, ma il suo obiettivo è entrare nella capitale come salvatore della patria contando sul supporto di una popolazione stanca del caos e su capi miliziani con la pancia troppo piena per voler combattere.
I recenti sviluppi della crisi libica sembrano implicare un ulteriore escalation di violenze in Libia, mentre l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, tenta faticosamente di avviare un dialogo tra le varie fazioni in gioco. Il paese è ora governato da due autorità, l’una a Tobruk, l’altra a Tripoli, che in realtà non hanno vero controllo sul paese.
Il 15 novembre scorso almeno 45 persone sono morte e più di 500 ferite in seguito agli scontri avvenuti nel quartiere Ghargour di Tripoli, quando uomini armati hanno aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti che chiedevano maggiore sicurezza nella capitale libica. Più precisamente, la manifestazione era stata indetta per chiedere l’evacuazione da Tripoli delle milizie al-Nusour, provenienti da Misurata e protagoniste di numerosi episodi di violenza.
The Tunisian and Egyptian uprisings culminated peacefully because their respective national armies ensured as much as possible an orderly transition; on the contrary, in Libya the national army collapsed and the uprising rapidly turned itself into civil war among armed Libyan factions. While the Tunisian and Egyptian uprisings challenged the regimes at their center stages, symbolically occupying the heart of respective capital cities, in Libya the rebellion was located in Benghazi far away from the center of Qadhafi’s power.
A due anni dall’avvio delle rivolte in Libia (15-17 febbraio 2011) il paese è alle prese con il rischio di piombare nell’anarchia. Nonostante l’impegno, il governo di Ali Zeidan, nominato nell’autunno dal Parlamento eletto nel luglio scorso non controlla ampie parti del paese, soprattutto nel Fezzan e in Cirenaica. Da diverse settimane addirittura il Parlamento è stato occupato da alcuni manifestanti che ne impediscono il normale funzionamento.