+2,7%: questa la nuova proiezione di crescita europea per il 2022 pubblicata oggi dalla Commissione europea. In netto rallentamento rispetto a febbraio (+4%), ma in linea con le aspettative degli ultimi mesi. In fondo, lo stesso commissario Paolo Gentiloni aveva definito le previsioni antebelliche come "fuori portata".
A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, si è registrata tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea (Ue) un’unità d’intenti e soprattutto di vedute rara considerando i maggiori eventi di politica internazionale degli ultimi anni.
Nella politica europea sulle sanzioni, c’è un paradosso. Un paradosso che abbiamo potuto tralasciare fino ad oggi, ma con il quale dovremo fare i conti. Lo illustra chiaramente un sondaggio, pubblicato la settimana scorsa, sulle opinioni dei cittadini europei sulla guerra in Ucraina.
Un evento cataclismatico. Uno spartiacque della storia europea. È diffusa la percezione che, se Marine Le Pen vincesse al secondo turno delle presidenziali francesi, una rottura tra Parigi e Bruxelles sarebbe difficilmente evitabile. Il processo di integrazione, quanto meno, subirebbe un duro colpo. L’Unione potrebbe essere ridotta all’impotenza. E la coesione che le ha consentito finora di opporsi efficacemente all’aggressione di Putin contro l’Ucraina potrebbe rapidamente sgretolarsi.
L'Italia guarda al ballottaggio francese. La conferma di Macron rafforzerebbe l'alleanza nella UE su Ucraina e Patto di Stabilità. Con Le Pen invece cambierebbe tutto.
L’Unione europea sembrava essersi mossa con lentezza all’inizio del conflitto in Ucraina, con sanzioni limitate ad alcune banche (nemmeno le maggiori) e a singoli soggetti vicini a Putin. Sanzioni che si erano aggiunte a quelle già in vigore dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Ma dopo l’attacco russo su larga scala sul territorio ucraino, la situazione è cambiata radicalmente.
Pochi progressi dopo i colloqui in Bielorussia. Pesanti bombardamenti su Kharkiv e le truppe del Cremlino avanzano verso Kiev, dove è stata colpita la torre TV. Sale intanto il malcontento anche in Russia mentre l’UE si riscopre unita: considera l’integrazione dell’Ucraina e continua ad accogliere i profughi.