L’Unione europea (EU) è diventata nel corso degli anni uno degli attori più importanti per quanto riguarda la regolamentazione del ciberspazio. Si pensi, ad esempio, che solo negli ultimi anni sono state implementati importanti regolamenti e direttive (GDPR e NIS) che hanno segnato una rivoluzione nella gestione della sicurezza delle reti e dei dati, che riguardano gli stati, i cittadini e le aziende.
La Banca Europea degli Investimenti (BEI) è l’organo dell’Unione Europea incaricato di sostenere lo sviluppo economico dei Paesi Membri e di migliorare la vita dei cittadini dell’Unione. Da 60 anni la Banca opera autonomamente sul mercato dei capitali, prendendo a prestito denaro per poi reinvestirlo in progetti che contribuiscano al bene comune. La Banca è controllata dagli Stati Membri dell’UE e, con il suo portafoglio prestiti di oltre € 565 miliardi, è la banca multilaterale più grande al mondo.
Le prospettive di crescita dei paesi europei sono chiaramente legate tra loro, considerata la dimensione limitata del territorio in rapporto alla popolazione. Tali prospettive sono connesse alla possibilità di realizzare un mercato interno veramente coeso, riducendo l’impatto degli ostacoli geografici e politici.
La presidenza Trump ha introdotto forti tensioni nel rapporto transatlantico, nelle sue due dimensioni delle relazioni tra gli USA e l’Unione Europea e delle dinamiche in seno alla NATO. Per il Presidente e la sua cerchia più ristretta, gli Stati Uniti e l’Europa non costituiscono più una comunità strategica, politica e di valori.
Le vicende che attanagliano il Vecchio Continente nelle ultime settimane rappresentano il preludio di una lunga campagna elettorale che ci accompagnerà fino al maggio prossimo, quando saremo chiamati a rinnovare il Parlamento Europeo. Sembrerebbe che il confronto al quale assisteremo sarà (addirittura) tra i fautori di due forme di democrazia (nazionale) e non tra due o più piattaforme programmatiche relative al futuro dell’Unione Europea.
I temi atlantici occuperanno, con molta probabilità, un posto di rilievo nei colloqui che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrà con Donald Trump durante la sua visita a Washington dei prossimi giorni. Nelle ultime settimane (grossomodo dai giorni del G7 di Charlevoix) sembra essere emersa una convergenza di posizioni non del tutto inattesa fra l’amministrazione statunitense e l’esecutivo “giallo-verde” sui temi legati all’Alleanza Atlantica.
Il commercio internazionale tra Italia e Stati Uniti è sempre stato piuttosto elevato e i due paesi sono stretti partner commerciali. La rilevanza del mercato americano per le imprese italiane è notevole, essendo questo il terzo mercato di sbocco per le esportazioni italiane, ed è ulteriormente cresciuto negli ultimi anni, ricevendo nel 2017 il 9% del valore complessivo delle merci esportate italiane.
Circa 20 miliardi di euro: a questo ammonta l'interscambio Ue-Iran reso possibile dall'accordo sul nucleare, che ora rischia di andare in fumo a seguito della decisione di Donald Trump. Lo scorso 8 maggio il presidente statunitense ha infatti annunciato che gli Usa usciranno dall’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA) concluso nel luglio 2015 da Iran e P5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Germania, Regno Unito).
Da tempo il progresso dell’integrazione europea contava sul Consiglio di giugno. Ma sono sopravvenuti problemi che rischiano di insterilire il vertice, soprattutto sui temi economico-finanziari.
Con l’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali, più conosciuto con il suo acronimo inglese GDPR, l’Unione Europea assume il ruolo di principale autorità per definire il quadro giuridico generale per la regolamentazione dei dati nel cyber spazio.