Fin dai primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina, si è sviluppato un vivace e apprezzabile dibattito sia in ambito mediatico che accademico su significato e implicazioni della parola “vittoria” in questo contesto. Cosa significa esattamente per la Russia “vincere” la guerra?
Vladimir Putin, tutte le notizie
Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin è uno dei principali attori della geopolitica. Il suo nome non è legato solo agli ultimi vent'anni del paese e al fututo prossimo, ma anche al futuro delle relazioni coi paesi europei. Gli standard della democrazia russa sono in discesa e, stando alle ultime notizie, la Russia è in piena deriva autoritaria. Lo dimostrano innanzitutto elezioni pilotate e la mancanza di un reale pluralismo di partiti.
The MED This Week newsletter provides expert analysis and informed comments on the MENA region's most significant issues and trends. Today, we focus on the visit that Russian President Putin and Turkish President Erdogan paid to Tehran, where together with Iranian President Raisi, they discussed the Ukraine war and the Syrian conflict.
Tra il 28 e il 29 giugno scorsi, Vladimir Putin ha effettuato la sua prima visita all’estero dall’inizio della guerra in Ucraina. Le destinazioni sono state due: il 28 Dushanbe, capitale del Tagikistan, per un incontro con il presidente Rahmon e il 29 Ashgabat, capitale del Turkmenistan, per partecipare al Sesto Summit dei Paesi litoranei del Mar Caspio, il primo dopo il Summit del 2018, in cui è stata firmata la Convenzione sullo Status Legale del Mar Caspio.
Sono passati 100 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina. Un conflitto che sta mettendo l’Europa a dura prova e di cui ancora non si vede la fine.
La constatazione di Yair Lapid, ministro degli Esteri israeliano, è logica. Se è vero ciò che sostiene il suo collega russo Lavrov, cioè che gli ebrei sono antisemiti, significa che le vittime dell'Olocausto – sei milioni di ebrei – si sono suicidati. Le incredibili dichiarazioni del russo, fino a quel momento un diplomatico dal pragmatico cinismo, sono la conseguenza di una realtà complessa: hanno a che vedere con l'articolato rapporto fra Israele e Russia e con la tenuta di quest’ultima nella guerra ucraina.
Bombe su Kiev durante la visita del Segretario Onu Guterres. E la Nato avverte: il conflitto potrebbe durare anni. Ma spingere per il dialogo si può. E si deve.
Quando non riescono a incontrarsi fisicamente, i negoziatori ucraini e russi continuano a parlarsi online. Lo hanno fatto anche all'ombra degli orrori lasciati nelle periferie di Kyiv dal frettoloso ritiro dei soldati di Mosca. Un'ombra che renderà ogni trattativa più difficile di quanto già non fosse. E più elusiva la fine del conflitto.
A sei settimane dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, quello che avrebbe dovuto essere un blitzkrieg si è trasformato in un conflitto protratto. Così anche le opinioni degli italiani hanno potuto ormai stabilizzarsi, mentre il dibattito pubblico si è arricchito di una pluralità di voci differenti.
Il 9 novembre del 1989 due giovani quasi della stessa età, uno a Dresda, l'altra a Berlino Est, osservavano allibiti in televisione la caduta del Muro. Entrambi stavano assistendo alla fine di un mondo che conoscevano, dentro il quale erano cresciuti.
Il primo, russo, era un agente reclutatore del Kgb e parlava tedesco; la seconda, della Ddr, aveva studiato il russo a scuola e faceva la chimica senza grande entusiasmo.
“Our friendship is as strong as steel”, reads a famous propaganda poster celebrating the strength of the Sino-Soviet relationship. Similar tones are used today.
"China is Putin’s best ally" or " China lets Russia attack Ukraine so that it can later decide to invade Taiwan... ". These are some of the assumptions that have been heard more frequently over the last few days about the war in Ukraine. Indeed, the situation is much more complex than that. China is not simply an ally of Russia and, barring drastic changes that may arise with no prior notice in these uncertain times, it has no intention of invading Taiwan in the short term. Let’s see why.