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L’Africa, con il 6,8% di tasso di crescita, è il continente che è cresciuto di più nel 2012 secondo le stime del Fondo monetario internazionale. Sette paesi africani sono stati tra le 10 economie in crescita nel decennio passato, e si prevede che altrettanti paesi africani lo saranno nel prossimo quinquennio. La definizione di “leoni africani”, introdotta dal 2010, sintetizza quanto l’Africa sia percepita come la nuova frontiera delle opportunità di investimento a livello globale. Vi è però una profonda eterogeneità tra i paesi in crescita del continente: alcuni sono ricchi di risorse naturali, altri hanno beneficiato di aiuti ingenti, altri ancora invece si sono avviati lungo un percorso di riforme economiche e democratiche che sta appunto portando un dividendo in termini di crescita.
“Ghana e Nigeria, leoni d’Africa a confronto” è il tema del workshop che intende approfondire le caratteristiche di due paesi leader a sud del Sahara. Due paesi molto diversi tra loro per dimensione, assetto politico, opportunità di investimento e commerciali, ma accomunati dalla collocazione geografica (entrambi si trovano in Africa occidentale, affacciati sul Golfo di Guinea), dalla storia e dalla ricchezza di materie prime (cacao, petrolio, gas).
Il Ghana è il più riuscito caso di successo africano di transizione alla democrazia: nel 2008 il paese ha sperimentato il primo avvicendamento al potere tra forze politiche rivali avvenuto nel continente in modo pacifico. La visita del presidente Obama nel 2009 è stato il sigillo internazionale per questa storia di successo, in termini di stabilità politica e di crescita economica. Negli anni Ottanta il Ghana è stato infatti un modello di messa in pratica dei programma di aggiustamento strutturale: il che ha permesso al paese di avviarsi su una strada di sviluppo che nel 2011 lo ha portato a diventare paese a medio reddito. Nel 2007, alla ricchezza agricola (il Ghana è il secondo produttore mondiale di cacao) si è aggiunta la scoperta di giacimenti di petrolio: il paese deve affrontare oggi la sfida di gestire in modo virtuoso i proventi del petrolio, incentivando la trasformazione strutturale dell’economia, peraltro in corso.
La Nigeria è il paese più promettente dell’Africa dal punto di vista delle opportunità di investimento e commerciali. Tra le dieci nazioni più popolose al mondo, è un mercato in grande in espansione, grazie anche ai dividendi del petrolio e a un governo molto impegnato sul fronte delle riforme della finanza pubblica. Il suo ruolo di leader regionale e di potenziale punto di riferimento continentale, sempre in competizione con il Sudafrica, lo rendono un paese chiave per lo sviluppo dell’Africa intera. Tuttavia per conquistarsi a pieno titolo il ruolo di “leone africano”, la Nigeria deve fare i conti da un lato con persistenti problemi di corruzione e di gestione dei proventi del petrolio ai fini dello sviluppo e della giustizia sociale; dall’altro con tensioni terroristiche che assumono connotati religiosi e clanici e costituiscono una continua minaccia al percorso democratico del gigante dell’Africa occidentale.
Questi i focus su cui si concentreranno i lavori:
• La stabilità politica dei due paesi
• Il rischio economico derivante anche dalla gestione dei proventi petroliferi
• Il processo di integrazione regionale dal punto di vista politico ed economico
• I rapporti con i BRICS
• I settori prioritari per lo sviluppo
• I nodi: infrastrutture, corruzione e transizione democratica
• Il ruolo delle imprese italiane