Giulio Andreotti non ha segnato solamente la politica interna dell'Italia, ma anche quella estera. Fu tra il 1959 e il 1966 che in qualità di Ministro della Difesa si fece una reputazione filo-atlantista. Un'esperienza, e una reputazione, che Andreotti seppe spendere nei decenni successivi quando più volte guidò il governo o ricoprì l'incarico di Ministro degli Esteri e che gli permise di prendere una maggior libertà di manovra per la politica estera italiana, soprattutto in Medio Oriente e nel Mediterraneo.
L'evento ha ripercorso i passaggi più importanti dell'azione di politica estera di Giulio Andreotti, cercando di determinarne limiti e successi: dalla politica mediorientale, alle relazioni con gli USA, al processo di integrazione europea.
L'incontro si è tenuto presso la sede dell'ISPI (Palazzo Clerici - Via Clerici, 5 - Milano).
Il panel da sinistra: Agostino GIOVAGNOLI, Gilberto BONALUMI, Paolo MAGRI, Ugo TRAMBALLI
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