L'incontro è stato organizzato in collaborazione con Promos-Camera di Commercio di Milano e Intesa San Paolo
I lavori sono stati coordinati da Valeria Talbot, Senior Research Fellow, ISPI.
L'incontro si è tenuto presso la sede dell'ISPI (Palazzo Clerici - Via Clerici, 5 - Milano).
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By invitation only
Dopo il conflitto del 2011, la Libia si trova tuttora in una complessa fase di transizione. La stabilizzazione del paese e la situazione politica rimangono caratterizzate da un elevato grado di incertezza. Le elezioni del luglio 2012 hanno fatto registrare una limitata vittoria delle forze laiche guidate dall’ex primo ministro del Consiglio nazionale transitorio Mahmoud Jibril. Esse non hanno però conferito ad alcuna forza politica la maggioranza necessaria per formare un governo stabile. L’attuale esecutivo guidato da Alì Zidan, frutto di un fragile compromesso tra i laici e gli islamisti della Fratellanza musulmana libica, fatica a trovare il bandolo della matassa della ricostruzione nazionale del paese. La presenza di numerose milizie armate e la generale mancanza di dimestichezza con le più basilari regole democratiche della nuova leadership libica rendono questo compito particolarmente arduo. Malgrado le difficoltà e le incertezze sul piano politico, l’economia dà segni di forte ripresa, trascinata dalle esportazione di gas e petrolio. La Libia, grazie alle sue risorse energetiche e alla favorevole posizione geografica, presenta grandi potenzialità in termini di opportunità di mercato e di investimento. L’Italia e le sue aziende, da tempo legate alla Libia da vincoli storici e commerciali, sono in ottima posizione per poter approfittare delle opportunità che la ricostruzione libica sarà in grado di offrire.
Di seguito gli interrogativi chiave cui si cercherà di dare risposta nel corso dell’incontro:
üQuali problemi di sicurezza persistono oggi nel paese? Quale tipo di minaccia è costituita dal mancato scioglimento di molte delle milizie che hanno combattuto contro il regime di Gheddafi?
üQuale forma di assetto costituzionale prenderà il paese?
üQuale sarà il ruolo della comunità internazionale nel processo di pacificazione e di ‘state building’ della nuova Libia?
üA che punto si trova il processo di cambiamento e democratizzazione dopo le prime libere elezioni del 2012 e la formazione del governo provvisorio?
üQuale ruolo avranno i valori laici nella nuova e Libia e quale ruolo l’Islam?
üIn che modo si stanno configurando i rapporti sia sul piano regionale sia con i grandi attori internazionali? E con l’Italia?
üLa Libia, potenzialmente ricca, saprà intraprendere un vero e moderno percorso di sviluppo e differenziazione dell’economia, svincolandosi dalla sola rendita petrolifera?
üQuali sono i settori più importanti nella ricostruzione dell’economia dopo la guerra?
üQuali indirizzi di politica economica ed energetica dei nuovi policy-maker libici possono essere fin da ora delineati? Sapranno mantenere le promesse di redistribuzione della ricchezza e lotta alla disoccupazione?
üCosa è cambiato e cosa potrebbe cambiare nelle relazioni con l’Italia? E per le imprese italiane che operano nel paese?