Le difficoltà dei 28 Stati membri a parlare con una voce sola su temi di politica estera è un leitmotiv della storia dell’Unione europea. Ma su temi come il futuro della Libia e del Venezuela, i rapporti con la Cina e quelli con Russia e Stati Uniti, forse mai come oggi le distanze tra i grandi Paesi europei sembrano approfondirsi. E’ possibile ritrovare un filo conduttore che spinga le cancellerie europee ad accorciare queste distanze? Nell’Ue di oggi è pensabile il superamento dell’unanimità sui temi di politica estera? Quali invece le conseguenze se l’Ue rimane un’unione di Stati sempre più “nazionali”?
Ultimo incontro del Ciclo promosso da ISPI e dalla Fondazione Corriere della Sera Che Europa sarà?
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Il panel da sinistra: Sergio Romano, Paolo Magri e Marta Dassù.