La crisi del Covid 19 è arrivata in un momento in cui le città erano già oggetto di profondo ripensamento, per rispondere a nuove priorità e nuove sfide, come il cambiamento climatico, la transizione digitale, la mobilità sostenibile, la rigenerazione degli spazi degradati, la ridefinizione degli spazi pubblici, l’inclusione sociale e le politiche di integrazione.
La pandemia ha però messo in discussione molte delle nostre idee e prospettive sul futuro delle città, anche alla luce dei profondi cambiamenti che ha innescato tanto nella sfera lavorativa quanto nella vita privata delle persone. Come cambiano ad esempio le esigenze urbanistiche e immobiliari, dal punto di vista non soltanto dei cittadini ma anche delle istituzioni e delle imprese? Come si riconfigura il rapporto fra uomo e natura? Come si evolve – di fronte alle nuove fragilità mostrate dai sistemi urbani - il rapporto fra aree rurali e aree metropolitane? E quali sono gli strumenti e le risorse disponibili a livello italiano ed europeo per agevolare la transizione verso nuovi modelli abitativi, sociali e produttivi, che portino a nuovi stili di vita, all’insegna della sostenibilità?
Kick-off speeches
- Stefano Boeri, Architetto, Urbanista e Presidente di Triennale Milano
- Stefano Scarpetta, Direttore per l'impiego, il lavoro e gli affari sociali, OCSE
Apertura del dibattito
- Luigi Borrè, Presidente, EuroMilano
- Silvia Rovere, Presidente, Assoimmobiliare
- Dino Scanavino, Presidente, CIA - Agricoltori italiani
Modera: Tobia Zevi, Associate Research Fellow, Programma Global Cities, ISPI
L’incontro - organizzato nell’ambito del Programma Global Cities promosso dall’ISPI in collaborazione con EuroMilano - si è svolto su piattaforma Zoom e nel rispetto della Chatham House Rule.
La partecipazione è limitata e soltanto su invito.