Con 440 miliardi di euro di fatturato, la Cina rappresenta il primo mercato al mondo per prodotti alimentari, con un tasso di crescita del 30 per cento fra il 2009 e il 2014. La Repubblica popolare è anche tra i primi produttori di sementi e di alimenti lavorati. Le prospettive di crescita dipendono dall’aumento dell’urbanizzazione e del reddito delle famiglie che, con l’impiego delle tecnologie digitali, avranno accesso a prodotti importati e di alto valore anche in zone fino a poco tempo fa considerate remote e depresse. Tuttavia la differenziazione geografica del mercato è evidente e si ripercuote sulle caratteristiche della rete di distribuzione, ancora troppo sbilanciata a favore delle zone costiere più ricche. La complessità del mercato cinese richiede ai produttori stranieri di individuare con precisione i maggiori centri produttivi e di lavorazione degli alimenti, oggi presenti soprattutto nei granai del Nord–est, nelle pianure a cavallo fra Henan e Shandong e nelle fabbriche del Zhejiang e del Jiangsu. La crescente domanda di alimenti sicuri da parte dei consumatori cinesi funge da stimolo all’importazione di prodotti finiti e allo sviluppo delle tecniche di conservazione degli alimenti freschi. Infine, lo sviluppo della meccanizzazione agricola, come previsto dal Tredicesimo Piano Quinquennale, sta già trainando la domanda e la produzione locale di macchinari agricoli.
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