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2015: anno di svolta per la cooperazione

Lunedì, 26 gennaio, 2015

L’Unione Europea è il più grande donatore al mondo in ambito di cooperazione e sviluppo globale e fornisce oltre la metà dell’aiuto pubblico allo sviluppo globale. Malgrado questo i cittadini europei, secondo alcuni sondaggi, non si interessano molto alla tematica. In Italia, per esempio, solo 21 persone su 100 sanno che il 2015 sarà l’Anno Europeo per lo Sviluppo. Il fine di questa iniziativa, decisa dalla Commissione e dal Parlamento Europeo è quello appunto di informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini del Vecchio Continente sui temi della cooperazione e dello sviluppo globale. Ma perché il 2015 è un anno di svolta per la cooperazione?

  • Agenda post-2015: andrà a sostituire l’agenda del millennio, che fissava otto grandi obiettivi da raggiungere entro il 2015. In realtà molti di questi non sono ancora stati raggiunti, ma la particolarità della nuova agenda è il passaggio agli obiettivi sostenibili. Obiettivi perciò più semplici da raggiungere, incentrati soprattutto sullo sradicamento della povertà, che rimane l’obiettivo di fondo a livello internazionale, e sullo sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni ambientale, sociale ed economica.
  • Nuova legge 125 del 2014: istituisce un’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e inserisce i soggetti profit nel sistema della cooperazione italiana, insieme alle organizzazioni non profit e alle istituzioni pubbliche.
  • Ciclo di appuntamenti nelle scuole: la Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Esteri sta organizzando, in occasione dell’Anno Europeo, un ciclo articolato di appuntamenti nelle scuole e nelle università, per cominciare dai più giovani un lavoro di divulgazione del valore etico della cooperazione.
  • Settimana della cooperazione e dello sviluppo: si terrà nelle scuole alla fine di marzo, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
  • Expo 2015: sarà un’occasione per discutere le politiche di sviluppo globale e svolgere attività di sensibilizzazione del pubblico sullo sviluppo sostenibile.

Da anni l'ISPI forma giovani professionisti che intendono lavorare nel mondo della cooperazione attraverso differenti modalità di insegnamento. Il Master in International Cooperation, fiore all'occhiello della ISPI School, si rivolge a coloro che vogliono lavorare nel campo dello sviluppo e delle emergenze umanitarie e fornisce un percorso teorico e pratico per acquisire le competenze e gli strumenti necessari per rispondere più efficacemente alle richieste delle istituzioni e degli organismi internazionali attivi in questo settore. Per i professionisti già attivi in questo settore sono stati pensati diversi Advanced Diploma quali Peace Operation, Fundraising, Project Cycle. Infine per chi ha solo poco tempo o vuole avvicinarsi per la prima volta a questo settore vi sono numerosi corsi brevi durante tutto l'anno. I prossimi sono: Europrogettazione (corso avanzato), Monitoraggio e valutazione nell’aiuto umanitario, La cooperazione internazionale allo sviluppo,  La logistica nelle emergenze umanitarie. 

 

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