Tra i settori più ambiti da coloro che lavorano nella cooperazione internazionale, vi è quello relativo dell’istruzione e della child protection. Lavorare con i bambini in contesti difficili, aiutare gli sforzi del personale locale a fornir loro un’istruzione di base, combattere forme di bullismo, violenza e abusi insegnandogli il rispetto degli altri, delle differenze e delle regole rappresenta per molti cooperanti fonte di grande soddisfazione.
Gabriella Maifreni, studentessa del Master in International Cooperation nel 2008-2009, ha avuto la fortuna di poter iniziare la propria carriera proprio in questo ambito e dopo quattro anni ci racconta la sua esperienza in Sud Sudan e in Repubblica Centrafricana.
In questa breve video-intervista, Gabriella non nasconde le difficoltà che si trova a dover affrontare chi opera in questo settore. In primo luogo, l’educazione viene raramente percepita come una priorità soprattutto in situazioni di emergenza sia dalla popolazione locale che dai donatori. Ci sono però piacevoli eccezioni come nei campi profughi centrafricani in Camerun, dove in alcuni assessment l’educazione veniva percepita come un bene addirittura più prezioso dell’acqua. L’altro grande problema è la penuria di fondi che spesso penalizza questo settore più di altri.
Molte sono le attività che possono svolgere i cooperanti nel settore dell’istruzione in contesti di emergenza: dalla costruzione o riabilitazione di scuole e spazi educativi temporanei alla fornitura di materiale scolastico e alla formazione degli educatori.