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Cooperazione: se lo stage è una vetrina…

Ecco i consigli per arrivare preparati
Giovedì, 31 ottobre, 2013

Lo stage è una vetrina dove viene concesso un periodo limitato di tempo per dimostrare quello che si sa fare ed è pertanto fondamentale arrivare preparati. Ma come fare?

 

Ce lo spiega in questa intervista Davide Marasco, giovane cooperante ed ex alunno del Master in International Cooperation, intervenuto all'edizione svoltasi a Trento di Globe: il salone delle carriere internazionali. Ci sono due strade principali: o scegliere di specializzarsi ulteriormente nel proprio ambito di formazione universitaria, ad esempio in medicina, in agronomia o in ingegneria. In questo modo si può diventare un tecnico, molto richiesto in alcuni progetti ma che può rispondere solo a numero limitato di offerte di lavoro. Oppure seguire un approccio più generalista con un percorso formativo più completo che sebbene non favorisca la specializzazione in nessun ambito particolare fornisce un bagaglio culturale ricco e maggiormente spendibile nel mondo del lavoro.

 

 Una volta raggiunto l’agognato traguardo dello stage e sfruttata al massimo questa opportunità quali sono le luci e le ombre di lavorare in cooperazione? Le principali le potete ascoltare in questa intervista.  

 

 

 

Guarda la prima parte dell'intervista a Davide Marasco

 

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Tags: 
lavoro
diritti umani

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