Cosa significa lavorare in un paese a rischio terrorismo? A raccontarcelo è Federico Jachetti, ex studente del Master ISPI in International Cooperation, che oggi lavora a Bamako, in Mali, dove si occupa degli aspetti logistici per i progetti della Croce Rossa francese.
Durante un suo breve rientro in Italia abbiamo incontrato Federico per chiedergli com’è cambiata la situazione nella capitale maliana dopo l’attentato del 20 novembre 2015 all’hotel Radisson Blu e come questo abbia influito sulla sua attività lavorativa. L’attacco ha stravolto la vita degli operatori umanitari e dei cooperanti presenti nel territorio che si sono dovuti confrontare con un clima più teso, livelli d’allerta più alti e una maggiore pressione psicologica. Situazione ancora più pensante per chi, come Federico, lavora per una organizzazione francese già provata per quanto avvenuto a Parigi il 13 novembre.
Lavorare in contesti simili è una sfida difficile e ambiziosa capace, però, di ricompensare la fatica e lo stress. Per quanti sognano di svolgere una carriera simile a quella di Federico, l’ISPI organizza da anni corsi ad hoc come quello sulla logistica nelle emergenze umanitarie e sui Paesi ad alto rischio e sicurezza personale.