di Alessandra Procopio
Giunti al termine dello Study Tour, il gruppo di emergenzisti oggi ha finalmente compiuto la sua missione sul campo, addentrandosi nel cuore della vita di alcune comunità pastorali palestinesi.
Guidando attraverso le verdeggianti vallate che costeggiano la strada tra Gerusalemme e Tubas, passando per Nablus, abbiamo raggiunto la sede di PLDC, partner di Oxfam Italia, che contribuisce al sostentamento e all’assistenza veterinaria del bestiame.
Bisogna ammettere che parlare con un pastore locale mentre un montone ti bela nelle orecchie, assaporare del formaggio fresco appena prodotto e sorseggiare infinite tazze di tè offerteci a dimostrazione dell’incredibile ospitalità della popolazione palestinese, poteva sembrare abbastanza per la giornata.
Eppure, la parte più emozionante del viaggio doveva ancora venire, e ci ha atteso alla fine di una strada sterrata impavidamente cavalcata a bordo della nostra 4×4.
Lì siamo stati accolti nella tenda di una famiglia beduina che, con grande semplicità e naturalezza, tra una tazza di tè e vari bocconcini di formaggio, ci ha raccontato della loro vita, le difficoltà del vivere isolati e i sogni e le sperazne che nutrono per il futuro dei loro figli.
Visto dal fuori, si sarebbe notato un gruppo di italiani e beduini palestinesi entrambi curiosi di scoprire il più possibile della vita degli altri.
Al termine della giornata, siamo ripartiti con qualche forma di formaggio e un autista arrabbiato di troppo, per fare ritorno a Betlemme e, domani, in Italia.
Ognuno di noi porterà con sè un ricordo speciale di questo viaggio. Personalmente, mi rimarrà la genuina risata della mamma beduina, che per un momento mi ha fatto dimenticare di trovarmi in una tenda sperduta di Ibziq, in una terra stravolta e divisa da un conflitto cronico, e mi ha regalato un’insolita sensazione di familiarità.