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Dopo il Master mi metto in gioco e fondo un’associazione
Giovedì, 15 novembre, 2012

Sergio Galasso nato a Napoli nel 1983 si è laureato in Relazioni Internazionali e Diplomatiche presso l’Orientale di Napoli. In seguito, ha conseguito il Master in Cooperazione Internazionale dell’ISPI frequentando, tra gli altri, i corsi di Project Cycle Management, Rural and Urban Development e Disaster Risk Reduction. Poco dopo aver terminato con successo il Master, Sergio ha creato con Fabio Merone e Laura Salomoni, ex studentessa del Master in Cooperation, “Itinerari Paralleli” per svolgere attività di Turismo sociale e cooperazione internazionale.

 Come è nata la vostra associazione?

Nell’ottobre scorso, durante una missione di monitoraggio elettorale nelle prime elezioni libere della Tunisia post-rivoluzionaria ho incontrato Fabio Merone, ricercatore e giornalista, grande conoscitore della Tunisia e della regione che mi raccontò della sua idea di far conoscere il paese nella sua fase di transizione verso la democrazia sviluppando viaggi della conoscenza per gruppi interessati a esperienze di scambio culturale e politico.

Nel dicembre 2011, ho raccolto lo stimolo di Fabio e abbiamo dato vita ad Itinerari Paralleli ampliando il tema dei “viaggi sociali” anche agli aspetti della cooperazione internazionale e delle politiche per il territorio, in Tunisia e non solo. Insieme con me e Fabio si sono unite altre persone con la loro professionalità ed entusiasmo: Laura Salomoni, co-fondatrice e Vice Presidente dell’Associazione, con cui ho diviso praticamente quasi tutto il lavoro di questi mesi; Marco Miggiano, giornalista e attivista si è unito in corsa e attualmente si occupa del lavoro di Itinerari Paralleli in Campania; Alessio Grassi, Enrico Marzo e altri amici e colleghi che s’impegnano a titolo volontaristico su alcuni aspetti specifici dell’associazione.


 

Quali sono le sue finalità?

La nostra organizzazione si propone di promuovere “viaggi sociali” in aree dal grande interesse socio-politico e culturale in Tunisia e in Bosnia, ma anche in Italia, con percorsi della conoscenza attraverso i beni confiscati alla camorra e visite alle zone meno valorizzate della Campania. “Itinerari Paralleli” si impegna anche a favorire la politica per il territorio e della cittadinanza attiva, ovvero la promozione di idee che nascano nelle comunità e cercano di sviluppare iniziative di attivismo sociale e valorizzazione del patrimonio umano e culturale di aree marginalizzate. Tutto questo viene messo in collegamento dalla cooperazione internazionale ed il partnership building. La nostra professionalità nell’ambito della progettazione ci permette di declinare i temi appena descritti attraverso la partecipazione a bandi nazionali e transnazionali e la costituzione di reti associative capaci di lavorare insieme.

Che cosa vuol dire “Viaggio sociale”?

Nell’ambito del più ampio settore del turismo responsabile, con “viaggio sociale” intendiamo riconoscere un’esperienza di conoscenza del territorio che valorizzi l’incontro con le realtà sociali, i movimenti, le associazioni e i gruppi che sul quel territorio vivono e lavorano. È un modo per unire l’approccio sostenibile del turismo responsabile e dell’eco-turismo con una comprensione politico-antropologica delle dinamiche sociali presenti in un determinato contesto geografico.

Che difficoltà avete incontrato per avviarla?

Le difficoltà sono tante e molte sono legate all’investimento di tempo e denaro per muovere i primi passi. Dalle spese burocratiche, al lavoro di assessment sul territorio, alle pubbliche relazioni che ci portano spesso in giro a nostre spese solo per la possibilità d’incontrare un nuovo partner o visitare una realtà che ci sembra interessante. In tempi di crisi come questo, anche chi si muove nel no-profit si assume un rischio d’impresa ed investe la propria professionalità in un ambito di per sé già marginalizzato in Italia, come il terzo settore. Partire da zero, sgomitare per dimostrare la tua professionalità e mettersi in gioco con umiltà e determinazione è la sfida più impegnativa che stiamo affrontando.

Qual è stata finora la soddisfazione più bella?

La soddisfazione è quotidiana, come spesso lo è lo sconforto per le tante difficoltà. Essere liberi di sviluppare un progetto partendo dalle proprie idee ed inclinazioni è sicuramente un privilegio.

In che modo le tue passate esperienze ti hanno fornito gli strumenti per affrontare questa sfida?

La risposta non può che essere ambigua perché ci sono elementi importanti in ogni esperienza accademica o professionale che ho svolto, ma nessuna è da ritenersi determinante per quello che stiamo facendo con “Itinerari Paralleli”. Le competenze linguistiche, le capacità tecniche legate alla progettazione e una conoscenza del contesto in cui ci si muove sono ovviamente alla base del nostro lavoro, ma i percorsi e l’investimento umano per acquisirle non credo si leghino ad una scelta o esperienza in particolare.


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