La crisi economica, le tensioni in Libia e il perdurare di conflitti ai confini dell’Europa hanno favorito il dilagare di atteggiamenti xenofobi in tutto il continente e acuito il timore di doversi trovare a gestire nuovi flussi di migranti.
Generalmente, di fronte a questa situazione, l’opinione pubblica si divide tra coloro che si dicono favorevoli all’introduzione di misure restrittive volte a contenere e limitare il fenomeno e coloro più propensi ad accogliere i migranti spinti da sentimenti umanitari e imperativi etici.
Ma c’è anche una terza via che si sta rapidamente facendo strada, sostenuta dalle campagna mediatiche attuate da organizzazioni internazionali e associazioni locali. L’idea di fondo è quella di cambiare la retorica per mostrare gli immigrati sotto una nuova luce. Non più come un problema da gestire, né come disperati in cerca di aiuto, ma come una risorsa preziosa per le società che li accolgono in grado di diventare parte integrante e fondamentale del tessuto produttivo.
Seguendo questa logica il movimento britannico di lotta contro la xenofobia ha avviato la campagna “I am an Immigrant” che intende sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso centinaia di poster come quelli riportati qui sotto collocati in tutte le stazioni della metro e ferroviarie del Regno Unito.
Per avviare la campagna il gruppo è ricorso allo strumento di crowdfunding e, grazie alle donazioni di più 1.500 persone, ha raccolto circa 55.000 sterline.
L’iniziativa del Movement Against Xenophobia si inserisce in una nuova strategia comunicativa già ampiamente utilizzata anche da organizzazioni internazionali come l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
L’OIM ha infatti creato il portale migrantscontribute.com dove raccogliere dati, storie e notizie che mostrano come i migranti rappresentano un grande potenziale di energie e conoscenze per le società che li accolgono.
Anche la missione dell’OIM in Italia ha voluto puntare l’attenzione sull’importanza del lavoro dei migranti per la nostra società con foto emotive ed emblematiche come questa.
E tu cosa ne pensi? Confrontati con esperti quali Barbara Fridel, già funzionario dell'OIM, Andrea Stocchiero, CeSPI, e Javier Schunk, ISPI, nei due giorni del corso “Migrazioni e Sviluppo” che si svolgerà il 6 e 7 marzo a Milano.