Nell’era dell’informazione 2.0 il legame tra tecnologia e aiuto umanitario si fa sempre più stretto e si arricchisce di nuovi strumenti. Uno degli ultimi sviluppi riguarda l’utilizzo del progetto Open Street Map (OSM), un sistema di mappe ad accesso libero – noto come la “wikipedia delle mappe” – che gli utenti possono aggiornare in tempo reale. Questo strumento si è rivelato molto utile in situazioni di emergenza, in particolare nei casi di fenomeni (naturali e non) che hanno avuto un forte impatto sulla morfologia di un territorio, come il terremoto dello scorso aprile in Nepal. L’aggiornamento simultaneo e continuo delle mappe condivise all’interno del sistema cartografico ha consentito agli operatori umanitari di organizzare i soccorsi in maniera tempestiva ed efficace.
L’impercorribilità delle strade, la presenza di frane o smottamenti, le situazioni di impedimento e difficoltà che si vengono a creare durante le emergenze umanitarie possono essere registrate in maniera semplice da tutti coloro che si trovano sul terreno e messe in rete a disposizione di chiunque.
Ma OSM non è utile solo nei casi di emergenza. Il sistema di mappatura rappresenta la possibilità per ogni comunità di “riappropriarsi” del proprio territorio in maniera partecipativa, facendo dei cittadini i veri e propri protagonisti”. In Chad, per esempio, attraverso il progetto Eurosha la popolazione locale ha imparato a maneggiare gli strumenti necessari per creare mappe partecipate utili alle proprie attività economiche e formative.
Open Street Map non è un mezzo di comunicazione tradizionale ma ha dimostrato funzioni complementari ai mezzi più classici e si è rivelato anche un utile strumento informativo per giornalisti e reporter.
Per tutti coloro che sono interessati al legame tra tecnologia, comunicazione e aiuto umanitario, l’ISPI organizza il corso Media, emergenze e conflitti, all’interno del diploma in Emergenze e interventi umanitari. Il corso, che si svolgerà il 29 e 30 gennaio, è mirato alla preparazione di coloro che pur non avendo alle spalle una carriera giornalistica intendono lavorare nel campo della comunicazione e per i soggetti che operano nel mondo dell'intervento umanitario in contatto con la stampa.