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Lavorare con i rifugiati in Italia

L’esperienza del Naga Har
Domenica, 30 giugno, 2013

Per lavorare con i rifugiati non bisogna necessariamente prendere un aereo e recarsi in Africa o in Medio Oriente. Ci sono infatti molte associazioni attive nell’assistenza ai richiedenti asilo e rifugiati in Italia. Tra queste il Naga, che grazie al solo lavoro dei volontari, dal 1987 si occupa di assistenza socio sanitaria e della tutela dei diritti di cittadini stranieri, rom e sinti a Milano, che ha avviato nel 2001 un centro dedicato a queste problematiche. 

 

Per i rifugiati il Centro Naga Har si propone come punto di riferimento non solo per l’assistenza nel portare avanti l’iter della richiesta d’asilo ma soprattutto come luogo in cui poter ritrovare una dimensione stabile di normalità. Appoggiandosi al prezioso aiuto di molti volontari, il Naga Har offre l’opportunità di creare con i rifugiati una relazione personale che non sia solo legata alla mera assistenza avendo la possibilità di instaurare rapporti di amicizia e di condividere le diverse esperienze di socializzazione, come alla festa organizzata sabato per la giornata mondiale del rifugiato. 

  

Negli ultimi mesi con la chiusura dell’Emergenza Nord Africa, il lavoro del Naga Har si è fatto ancora più complesso ed emotivamente difficile. La chiusura delle strutture che ospitavano i “profughi” ha comportato il conseguente riversamento in strada degli ospiti. La maggior parte di queste persone sono diventate quindi dei senza fissa dimora con scarse possibilità di inserimento sociale e lavorativo. Per queste persone il supporto dei volontari è ancora più importante poiché è incentrato sul tentativo di creare una rete di supporto in grado di sostenerli, sia da un punto di vista psicologico che materiale mantenendoli in contatto con i servizi del territorio.

 

Sullo stesso tema leggi anche:

Lavorare con i Rifugiati in Italia: L’esperienza della Cooperativa Farsi Prossimo 


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Tags: 
lavoro
diritti umani
Italia

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