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Le 10 regole del turista responsabile

Non esistono cattivi viaggiatori, esistono viaggiatori male informati
Lunedì, 21 marzo, 2016

Il turismo responsabile è un approccio al turismo nato alla fine degli anni ottanta e attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. La rilevanza di questo tipo di turismo è in aumento tanto che  le Nazioni Unite hanno creato una speciale commissione per favorire il suo sviluppo . Gli operatori e le agenzie di viaggio specializzati in questo settore sono numerosi ma in genere di piccole dimensioni, in alcuni casi sono le stesse Ong a organizzare anche tour per turisti nei paesi nei quali operano.  

 

Il vademecum del perfetto turista responsabile secondo l’AITR (Associazione Italiana turismo responsabile)

 

1.Cerca il maggior numero di informazioni possibili sul Paese che stai per visitare: storia, cultura, economia, natura, religione, cucina… e magari anche qualche espressione nella lingua locale.

2.Se puoi, scegli operatori turistici, compagnie aeree e hotel che si impegnano nei confronti delle comunità ospitanti e dell’ambiente.

3.Ricordati che la vacanza è anche un momento di confronto con una cultura diversa. Cerca di adattarti agli usi e costumi locali, senza imporre le tue abitudini e stili di vita.

4.Anche se hai pagato per la tua vacanza, rispetta le regole del posto: non impuntarti per ottenere privilegi ed eccezioni e non adottare comportamenti offensivi o altezzosi. Informati sulla pratica della mancia e dell’elemosina.

5.Indossa un abbigliamento consono e non troppo appariscente, soprattutto nei luoghi di culto. Non ostentare ricchezza e lusso in contrasto con il tenore di vita locale. Supporta le manifestazioni culturali e l’artigianato locale: porterai a casa dei “veri” ricordi e aiuterai la popolazione del Paese visitato. Informati sulla pratica e i limiti del mercanteggiamento dei prezzi.

6.Il mondo è bello perché è vario: instaura rapporti corretti e cordiali con le popolazioni locali, senza pregiudizi. Usa i servizi gestiti dalla popolazione locale, in particolare i trasporti e le strutture ricettive. In questo modo conoscerai meglio il Paese e la gente che lo abita e favorirai l’economia locale.

7.Lascia solo le tue impronte e non lasciare traccia del tuo passaggio: dagli ambienti naturali e dai siti archeologici. Non acquistare prodotti fatti con piante o animali a rischio di estinzione. Negli ambienti naturali, in particolare nelle aree protette, cerca sempre di seguire i sentieri: non disturbare piante, animali e l’ambiente in cui vivono. Visita le aree protette a piccoli gruppi e accompagnato da una guida esperta, meglio se del posto.

8.Chiudere un rubinetto o spegnere l’aria condizionata e le luci quando si esce dall’hotel aiutano a non sprecare acqua ed energia, risorse preziose per tutto il pianeta.

9.Le persone non sono parte del paesaggio. Chiedi il permesso prima di far loro delle foto. Divertiti a provare la cucina locale: per quella italiana o internazionale hai tempo tutto l’anno!

10.Quando torni a casa rifletti su ciò che hai visto e su chi hai conosciuto. Se hai preso impegni con la gente del luogo (invio di cartoline, foto, altri piccoli favori) cerca di mantenerli.

 

Ecco qualche esempio di progetti di turismo responsabile in Senegal realizzati da CISV




 

 

Se vuoi sapere di più sul turismo responsabile o desideri arricchire la tua formazione per cercare un lavoro in questo campo allora partecipa al corso della ISPI School “Turismo responsabile, sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale” che si svolgerà a Milano l’6 e 7 maggio. Iscriviti ora.


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Tags: 
turismo responsabile
cooperazione
sviluppo

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