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Qui Nicaragua
L'esperienza di Alessandra Pirera
Martedì, 19 aprile, 2011

Sono Alessandra Pirera, dopo essermi laureata all’Orientale di Napoli in Cooperazione allo Sviluppo ho realizzato il Master in Development dell’ISPI che ha aggiunto alla mia formazione accademica gli strumenti tecnici e analitici fondamentali per sentirmi sicura nel mondo professionale. A settembre 2010, attraverso il Master ho, inoltre, svolto uno stage di tre mesi presso l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) a Managua, che si è poi trasformato in una vera e propria esperienza lavorativa, fino ad Aprile 2011.

Iniziare come stagista è allo stesso tempo un’opportunità e una sfida. L’opportunità sta nel gestirsi una relativa libertà di posizionarsi nell’ufficio in base alle proprie inclinazioni, di cogliere le lezioni “non scritte”, di imparare facendo, sbagliando perfino! La sfida consiste soprattutto nel riuscire a costruire un percorso lavorativo che venga poi valutato come necessario da continuare.

All’OIM Nicaragua mi sono occupata di tutto il settore di comunicazione svolgendo, inoltre, il ruolo di punto focale di genere della missione. Sono spazi che ho ottenuto nel tempo cercando di alzare sempre un po’ il livello strategico di quello che facevo. In particolare, ho avuto l’occasione di partecipare agli spazi di coordinazione interagenziale nelle Nazioni Unite e al processo di consultazione per la Valutazione Congiunta di Paese, che ha rappresentato un ulteriore stimolo in termini di metodologie di lavoro e di visione d’insieme su un paese tanto complesso e polarizzato come Nicaragua.

Ma la cosa fondamentale è stata poter approfondire e relazionare due temi di grande interesse personale e lavorativo come le migrazioni e il genere, acquistando maggior padronanza su questioni specifiche (come il nesso tra violenza familiare e tratta) e assumendo nuovi punti di vista, come quello del “paese che emigra”, tassello determinante – anche se spesso poco visibile – nelle strategie di cosviluppo.

Con poco meno del 13% della popolazione vivendo all’estero (di cui quasi la metá donne), il Nicaragua è diventato negli ultimi anni uno dei paesi di maggiore origine di migranti nel Centro America. Si tratta del  paese più povero della regione dopo Haiti, dove la mancanza di opportunità genera un flusso migratorio di natura prevalentemente regionale (il 45% si dirige verso il Costa Rica) e differenziato per ragioni di classe (solo i settori con maggior livello di qualificazione si dirigono verso gli Stati Uniti ola Spagna). In ogni caso, essere migrante in Centro America costituisce una condizione di particolare vulnerabilità che espone milioni di persone alla violazione dei più basilari diritti umani tanto nel luogo di destino che di transito.

L’ufficio dell’OIM Nicaragua si occupa principalmente di gestione del flusso migratorio, lavoratori migranti e rimesse, cosviluppo, lotta contro la tratta e protezione dei migranti vulnerabili.

Anche dal punto di vista strettamente personale, questa esperienza è stata una sfida e una costante rimessa in discussione. Tra le altre cose, mi sono domandata sulla vita che comporta scegliere questo tipo di lavoro. Per ora so che se voglio, posso riuscirci. Ma anche che, per volerlo davvero, ho bisogno di trovare un equilibrio “a somma positiva” tra le esperienze all’estero e quello che vorrei continuare a costruire in Italia. Come risposta, quindi, mi si è aperta un’altra grande sfida.

 

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Tags: 
Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
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