La ribalta mediatica ottenuta dallo Stato Islamico (IS) sulla scena internazionale, seguente al controllo di vasto territorio di Siria e Iraq, ha evidenziato come il jihadismo sia nuovamente emerso come minaccia globale. Secondo molti osservatori internazionali IS sembra oscurare la leadership di Al Qaeda. Tuttavia l’IS appare proprio come il trionfo della sua ideologia, nonostante l'uscita di scena di Osama Bin Laden e altri duri colpi a lei inferti. Al Qaeda già da tempo non appariva più come l’organizzazione monopolista del terrorismo islamico-radicale: comprenderne i suoi confini risulta sempre più nebuloso. Diversi analisti – alla continua ricerca di etichette concettuali - l’hanno definita Al Qaeda 3.0. Dopo la prima versione creata da bin Laden per la guerra dell’Afghanistan e la seconda “lanciata” con l’attentato dell’11 settembre 2001, e ancora molto focalizzata regionalmente (Af-Pak e poi Iraq), la terza versione sarebbe descritta come un’Idra con più teste e con un corpo comune costituito da informazioni, finanziamenti, combattenti, supporto logistico, comuni basi di addestramento e safe-heaven. Negli ultimi mesi il fronte del Jihad è sembrato ridefinirsi attraverso nuove direttrici: dall’Iraq alla Siria e da qui verso l’Egitto e la Libia, attraversando il deserto dell’Algeria e del Mali sino alla parte settentrionale della Nigeria. Gli ultimi anni hanno segnato un irradiamento delle formazioni radicali islamiche in Africa. La fascia sahelo-sudanese immediatamente a sud del Sahara è sempre stata una regione di instabilità e insicurezza. Il Sahara ha acquisito una nuova centralità geopolitica: l’attenzione si è polarizzata sul Mali e sull’intervento internazionale contro le formazioni radicali islamiche e secessioniste che ne hanno occupato il nord e che hanno proclamato lo Stato dell’Azawad. Il corso prevede una prima giornata focalizzata sui mutamenti del mondo jihadista e sulle nuove minacce che esso comporta, in particolare sul territorio europeo. Sono sempre più frequenti, infatti, anche in Europa, i casi di indottrinamenti personali ("individual jihad") e i casi di combattenti europei sui fronti della jihad in Medio Oriente. La seconda giornata sarà invece dedicata proprio a come la difficile transizione democratica in Nord Africa e Medio Oriente ha aperto ai gruppi jihadisti nuove possibilità e campi d’azione, oltre che nuove connessioni, tra la regione mediorientale e quella africana.
Corso utile al conseguimento del Diploma in "Human Security & Sustainable Development" e del Diploma in "Geopolitica e sicurezza globale".
Arturo Varvelli is Senior Research Fellow at ISPI and Co-Head of ISPI's Middle East and North Africa Centre, in charge of North Africa Studies. He also works as a scholar on topics such as Italian-Libyan relations, Libyan domestic and foreign politics, Italian foreign policy in the Middle East and Mediterranean region, Jihadist groups in North Africa, having published both books and articles on these subjects. Dr Varvelli is also a lecturer of History and Institutions of the Middle East at IULM University in Milan and Visiting Fellow at the European Foundation for Democracy (EFD) in Brussels. In 2006, he completed a Ph.D. in International History at the University of Milan, where he worked as a lecturer in History of International Relations. In 2007, he was a post-Ph.D. fellow at the CRT Foundation in Turin.
He has served on research projects commissioned by the research office of the Italian Chamber of Representatives and Senate, the Italian Ministry of Foreign Affairs as well as by European Parliament and Commission. In 2015, he was chosen by the U.S. State Department to take part in the “International Visitor Leadership Program". Varvelli is also regularly interviewed on foreign affairs issues by domestic as well as international networks outlets.
Programma provvisorio:
Mercoledì 27 giugno 2018
Ore 9.30-11.00
Overview. La minaccia oggi
Arturo Varvelli, Senior Research Fellow ISPI, Head of North Africa Program
Ore 11.15-12.45
Origini ed evoluzione della galassia jihadista
Andrea Plebani, ISPI e Università Cattolica
Ore 13.45-15.15
Al-Qa'ida, ISI, ISIS e "Stato Islamico"
Andrea Plebani
Ore 15.20-16.50
Africa: al- Qa'ida vs. ISIS
Stefano Torelli, Research Fellow ISPI
Ore 17.00-18.30
Il fenomeno della radicalizzazione in Tunisia
Stefano Torelli
Giovedì 28 giugno 2018
Ore 9.30-11.00
Siria e Iraq
Andrea Plebani
Ore 11.15-12.45
Libia: ascesa e declino dello Stato Islamico
Arturo Varvelli
Ore 13.45-15.15
La minaccia terroristica nel vicino Oriente: il caso dell'Egitto
Giuseppe Dentice, ISPI e Università Cattolica
Ore 15.20-16.50
Il processo di radicalizzazione. Come nasce un jihadista.
Francesco Marone, ISPI e Università di Pavia
Ore 17.00-18.30
La scena jihadista italiana ed europea
Francesco Marone