
Il cartello dice; “la Costituzione di tutti gli egiziani”. Peccato che tre delle cinque persone presenti nel grande cartello di lancio della campagna per il “sì” al referendum costituzionale del prossimo gennaio non siano affatto egiziane. La notizia, tra l’ironico e il grottesco, è uscita ieri sul giornale AhramOnline, poco dopo che il manifesto aveva campeggiato sopra le teste dei leader della Commissione costituente durante la conferenza stampa solenne per il lancio del referendum.
L’immagine del dottore sorridente, il primo da sinistra, è infatti stata scovata su una campagna pubblicitaria lanciata da un sito dell’Arizona, mentre la donna in carriera subito a fianco a lui sembra provenire dal sito Network Ireland, che si presenta come un “Business networking per tutte le donne d’Irlanda”.
Infine il ragazzo con la sindrome di Down, il secondo da destra, è anch’esso preso da un sito dell’Arizona dedicato ai pazienti affetti, appunto, dalla sindrome di Down.
Preferendo non pensare che il marziale governo dominato dai militari possa davvero incappare in errori tanto macroscopici, su internet e sui social media si avanzano ardite teorie. Che la Costituzione ambia ambizioni internazionaliste? Che il governo voglia gettare ponti per nuove alleanze all’Irlanda e allo stato dell’Arizona? Difficile ponderare tutti i possibili significati. La rete si è spinta oltre proponendo anche versioni alternative come queste
Nel frattempo però ci limitiamo a notare, più semplicemente, che, da ovunque provengano, le donne nel cartello “per tutti gli egiziani” sono una su cinque.