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La Tap e l'Italia: le opportunità di una nuova infrastruttura d'importazione

Giovedì, 13 novembre, 2014 - 00:00

Abstract

La Trans Adriatic Pipeline (Tap) rappresenta uno dei più rilevanti sviluppi infrastrutturali emersi negli ultimi anni nel panorama energetico italiano. Una volta realizzato, infatti, il gasdotto garantirebbe l’importazione di 8 miliardi di metri cubi (Gmc) di gas naturale all’anno dal giacimento di Shah Deniz in Azerbaigian. Si tratta di una quantità molto significativa, ben superiore al 10% dei consumi annuali italiani e dunque in grado di accrescere la sicurezza energetica italiana, soprattutto in un’epoca di perdurante instabilità lungo altre due importanti direttrici di approvvigionamento del nostro paese, quella nord-africana e quella russo-ucraina.

Naturalmente, la realizzazione di questa infrastruttura non è priva di costi, soprattutto per le comunità locali che ne verrebbero coinvolte direttamente – è previsto che il gasdotto raggiunga l’Italia in provincia di Lecce presso il comune di Melendugno – e quindi è importante valutare bene se i benefici che l’opera garantirebbe al Paese sono sufficienti o meno a giustificarne la costruzione.

In quanto segue ci proponiamo perciò di descrivere brevemente le caratteristiche del progetto infrastrutturale e successivamente di analizzare i motivi per cui se ne ritiene importante la realizzazione. Infine, si prendono in considerazione le condizioni che dovranno essere soddisfatte affinché i benefici della TAP si possano dispiegare pienamente e se ne dà una sommaria valutazione.

Nicolò Rossetto Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, IUSS, Italy.
 

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